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A Tortona, dopo 87 anni è morto il “Numero Unico” e con lui gli ultimi bagliori di una gogliardia locale

Chi ha i capelli bianchi come chi scrive, la mattina del giorno di Natale era abituato a vedere decine e decine di giovani liceali che, dalle 9  fino a mezzogiorno, si posizionavano ai principali incroci cittadini con una rivista in mano, fatta al 50% da inserzioni pubblicitarie, ma per la restante parte di vignette, poesie, scritti in italiano e dialetto che prendevano in giro decine di Tortonesi, con frasi al limite della querela ma sapientemente scritte che a volte era difficile persino individuare la persona oggetto delle scherno e della presa per i fondelli.

Il Numero Unico 2012

Era il “Numero Unico” un giornale che ogni volta aveva un nome diverso, ma riconoscibile perché realizzato a cura dell’Agat L’Associazione Goliardi Autonomi Tortonesi e venduto una sola volta all’anno, in quelle tre ore, a prezzi decisamente “salati”

Parliamo di 10-15 euro tanto per intenderci, ma era un pezzo “Unico” nel senso che ne venivano stampate poche centinaia di copie.

Per il resto era introvabile. Così come erano introvabili copie nei giorni successivi o vecchie edizioni.

Me lo ricordo fin da quando ero bambino bambino, e cioé più di mezzo secolo fa. E non ho mai trovato in giro copie del “Numero Unico”. Chi lo acquistava evidentemente lo custodiva gelosamente.

Quest’anno per la prima volta, il giornale non è stato stampato né venduto: è morto.

La causa – credo – dovrebbe essere la mancanza di sponsor oltre che la mancanza di persone che lo realizzano.

Vado per tentativi, perché malgrado i 58 anni di età, non ho mai approfondito chi ci fosse dietro questa sigla dell’Agat. So che veniva realizzato da alcuni studenti universitari con la collaborazione di alcuni giovani del Liceo Scientifico “Giuseppe Peano” di Tortona che lo vendevano la mattina di Natale, ma credo che tutto fosse orchestrato, probabilmente, da qualche adulto.

Come giornalista non mi sarebbe stato difficile individuare chi muovesse le file dell’Agat, ma non l’ho mai fatto forse perché essendo una tradizione avvolta nel mistero che mi ha accompagnato per quasi mezzo secolo, preferivo rimanesse così, come la ricordavo da bambino e magari anche per non restare deluso.

Ecco perché adesso le ragioni di questa “morte” sono individuate per deduzione e mi piace pensare che questo sia dovuto a fattori contingenti e non alla mancanza di idee gogliardiche, anche se forse, trovare l’ironia in una città come Tortona, non sempre è facile…

Un’altra recente edizione del Numero Unico

Il fatto certo è che dopo 87 anni la tradizione si è fermata.

Tortona ha perso, almeno per quest’anno e forse per sempre, una delle sue più incredibili tradizioni, ed è brutto.

C’è una pagina Facebook del “Numero Unico” e mi auguro che chi sta dietro quella pagina si faccia vivo e possa spiegarmi i veri motivi di questa perdita.

Dirò di più: da Tortonese Doc agli autori del “Numero Unico” faccio una proposta: se vogliono uno spazio settimanale su Oggi Cronaca per pubblicare quello che eventualmente avevano già preparato per il numero di quest’anno si facciano avanti, mi contattino a redazione@oggicronaca.it oppure al telefono (3394501161).

Possiamo fare una rubrica per tenere in vita – almeno virtualmente – una tradizione quasi centenaria.

Siamo il giornale più letto di Tortona, abbiamo 250 mila visite al mese e una pagina Facebook con oltre 12 mile like tutti rigorosamente autentici, quindi una bella utenza.

Se volete, cari membri dell’Agat, contattatemi, altrimenti salutiamo per l’ultima volta il “Numero Unico” di Tortona.

E per farlo ho scelto di pubblicare un articolo scritto da Claudio Cheirasco sul suo Blog nel 2015.

Prima però credo sia giusto ringraziare tutti coloro che in 87 anni hanno lavorato gratis per realizzare il “Numero Unico” nella speranza che questo non sia un addio ma un arrivederci o, meglio ancora che qualcuno dell’Agat ci scriva e ci dica che ci siamo sbagliati e che il giornale non è morto, spiegandoci cosa è successo.

Sarebbe una rettifica che farei molto volentieri.

Angelo Bottiroli – Direttore di Oggi Cronaca



 

L’ARTICOLO DI CLAUDIO CHEIRASCO

Il Numero Unico è un giornaletto gogliardico degli studenti universitari tortonesi. Uscito per la prima volta nel 1930, da allora ne sono stati stampati 85 numeri, uno ogni anno.

Oltre ad essere un giornale satirico, Numero Unico è soprattutto un mistero. Sono davvero poche le notizie che si hanno al suo riguardo.

Di sicuro si sa che la prima edizione portava il titolo “Per viver bene, amico”, era stampato a cura dell’Agat – Associazione Goliardi Autonomi Tortonesi – e sulla copertina portava un disegno del pittore tortonese Gigi Cuniolo. Inizialmente venne stampato per annunciare la veglia goliardica; ora che le veglie goliardiche non si tengono più continua a denunziare vizi e peccati dei tortonesi e di Tortona ed è un appuntamento classico del Natale in questa città, in alcuni casi è spietato. Ancora adesso che si è un po’ ammorbidito negli “sputtanamenti”, è in grado di imbarazzare il pranzo natalizio coi parenti di chi viene preso di mira.

Con gli anni sono aumentati gli articoli sulla città di Tortona che qui è chiamata Tortolandia o, ultimamente anche Mortona per denunciarne il declino socio-economico che, in alcuni momenti della giornata, la trasforma in una città fantasma.

Su internet è presente il profilo Facebook del Numero Unico, anch’esso molto misterioso e “scarno” di contenuti. Se chiedi l’amicizia ti viene data, ha la bacheca aperta e chiunque può pubblicare, inutile fare domande: non troverete risposta.

Ora, io penso che siano ben poche le località con qualosa di simile. Innanzitutto il giornaletto che, tirato in 1000 copie, va quasi subito esaurito ed è poi difficilissimo da trovare sul mercato dell’usato, ma quello che rende veramente magico il Numero Unico è il suo modo di essere distribuito: la mattina di Natale lungo le strade della città.

Su di me Numero Unico ha sempre avuto un fascino irresistibile, lo ho scoperto subito, appena arrivato a Tortona nel 2004 e da allora ne sono diventato un collezionista. Per me è tradizione la mattina di Natale “scendere” in corso Romita e comprare la mia copia del Numero Unico.

28 DICEMBRE 2015

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