Lunedì 18 Dicembre alle ore 18,00 al Centro Comunale di Cultura di Valenza verrà presentato il 14°volume dei quaderni della Lomellina: DITEMI UN PO di Guido Morandini.
Il libro racconta di un insolito viaggio fatto da 12 persone che con tre barche hanno disceso nella primavera del 2016 il Po da Valenza a Cremona.
La comitiva assolutamente eterogenea per età, interessi e provenienza è stata riunita dall’avvocato milanese Remo Danovi per condividere il suo amore per il grande fiume.
I diversi interessi culturali dei viaggiatori alla deriva nella pianura Padana, ha generato una visione originale delle terre attraversate. Lo scorrere lento dei paesaggi è contaminato continuamente da un immaginario personale. Un mix di citazioni colte e popolari: dal fumetto al cinema , dalle avventure giovanili ai rimandi alla storia patria. Ma anche discorsi pratici tipo come si costruisce e si fa navigare una barca tipica del Po.
Il libro quindi non dà risposte a chi vuole fare un viaggio sul fiume o informazioni sulla sua storia, piuttosto apre tante finestre su aspetti e panorami poco considerati dalle storie locali. Ditemi un Po è un libro assolutamente contemporaneo, non erudito ma che mette in relazione saperi, conoscenze alte e cultura pop. Tanti link che richiamano a nuove esplorazioni personali.
L’autore :
Guido Morandini ,fiorentino, Cittadino onorario di Valenza, regista ed autore per la Rai di documentari sulle vie d’acqua che hanno fatto la storia. L’ultimo documentario dal titolo Controsole è andato in onda questo 15 dicembre su Rai World. Con l’amico Angelo Bosio ha iniziato questa estate un viaggio fluviale a tappe in Barcè da Valenza al Mar Nero (hanno già percorso 2000 km).
Lo abbiamo incontrato a Valenza prima della presentazione del Libro.
Perché questo interesse per i Fiumi?
M.- Sono nato sulle rive dell’Arno, sono cresciuto sul Tevere ma è qui a Valenza sul Po ho trovato il luogo ideale per coltivare la mia passione sui Fiume. Un ambiente naturale incredibile, considero questo tratto del Po il più bello. Ma soprattutto una comunità di persone che mi ha trasmesso l’amore per il fiume perchè lo vivono quotidianamente. Parlo di Angelo Bosio, Carlo Dabene, Carlo lenti, Marco Capuzzo e tanti altri. I miei viaggi, che poi diventano Documentari , iniziano sempre da qui.
Tanti sono i libri sul Po. Era necessario scriverne un altro?
M.-E’ vero, credo che il Grande Fiume abbia ispirato un vero e proprio filone narrativo nazionale. Ma c’è una sproporzione tra i libri scritti su aree come il Delta e della parte Emiliana rispetto alle zone a monte del ponte della Becca E’ proprio vero, come afferma Guareschi che Il Po comincia a Piacenza anche in senso bibliografico.
Un riscatto storico-geografico del Po Piemontese?
M.- Non esageriamo, anche perché il libro è stato voluto dagli Associazione Amici del Museo in Lomellina di Frascarolo, che sono Lombardi. Geograficamente possiamo dire, scherzando, che Ditemi un Po descritto un terzo (di) Po, visto che Valenza il fiume è proprio ad un terzo del suo percorso, ha fatto 220 chilometri dei 652 della sua lunghezza.
Lei parla di un libro ricco di contaminazioni. Cosa significa?
M.- Parlavo ovviamente in senso culturale e non ecologico. I compagni di viaggio mentre scendevamo la corrente del fiume facevano osservazioni e commenti che nascevano dai loro interessi e dalle loro esperienze personali . Così abbiamo parlato di sicurezza, di Fumetti, di matematica, idrografia, percorsi di fede, costruzione di barche, film, storie locali, città scomparse … La deriva narrativa e fortemente iconografica del libro è forse il suo vero pregio. Senza nessuna presunzione di scientificità, vuol contribuire ad arricchire, contaminandolo, il racconto già straordinariamente ricco sul Grande Fiume.
Un’ultima domanda. Che cos’è per lei Po?
M.-Bella Domanda. (Ci pensa un Poco e poi diretto) Una divinità! Si, dopo averlo percorso tutto almeno 5 volte e averlo descritto in molti documentari, comincio a credere come i Greci che l’ Eridanós è una divinità generosa ma anche umorale e pericolosa, quindi un avvertimento.. . avvicinatelo con rispetto.