Gli autori dell’incendio all’ex Hotel Teresa di Diano Marina nei giorni prima di Natale, stando alle indagini dei carabinieri sarebbero tre minorenni tra 14 e 16 anni e un maggiorenne di 19 anni, autori di una bravata che costerà loro molto cara perché accusati di incendio doloso e se riconosciuti colpevoli, le famiglie saranno chiamate e rifondere i danni.
I 4 sono stati individuati grazie alla testimonianza di una donna e dalla telecamere nella zona. Sarebbero entrati nell’albergo rompendo un vetro sul retro.
Aldilà del futuro esito giudiziario che molto probabilmente si consocerà quando i giovani saranno ormai diventati maggiorenni rimane il grosso interrogativo: cosa spinge un gruppo di ragazzi che vivono in una zona tranquilla, in una città come Diano Marina dove la delinquenza latita, che bene o male rispetto agli altri comuni delle stesse dimensioni possiede attrattive che altri si sognano a compiere un gesto sconsiderato, non tanto come quello di entrare in uno stabile abbandonato (lo abbiamo fatto in tanti da giovani) ma ad appiccare un incendio di quelle dimensioni?
Cosa frulla in testa a questi ragazzi?
E non ditemi che sono sprovveduti: oggi tutti abbiamo il mondo in tasca col telefonino, dove possiamo apprendere qualsiasi tipo di informazione in pochi secondi…
Noia? Scarsa materia grigia in testa?
Idiozia di gioventù?
Forse qualcuno darà la colpa ai genitori. Certo, ma solo in parte: da genitore mi sento di dire che l’educazione dei genitori influisce solo per un terzo nella crescita individuale dei figli, perché ci sono situazioni che non dipendono dai genitori come l’ambiente in cui un figlio nasce e vive, e poi le persone che conosce, gli ambienti che inizia a frequentare quando diventa ragazzo e tanti altri fattori esterni non controllabili da un genitore.
Ecco allora che ritorna la domanda che abbiamo fatto nel titolo di questo articolo: ma cosa frulla in testa a questi giovani?
Angelo Bottiroli