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Settore agricolo imperiese: cosa fare per garantire la qualità dei prodotti?

Oggigiorno si sente molto parlare di qualità dei prodotti, necessità di un’alimentazione sana e di diffidenza da tenere nei confronti degli alimenti-imitazione del Made in Italy. Il consumatore,  sia italiano che straniero,  sta mostrando sempre maggiore attenzione per i prodotti a chilometro zero, tracciabili e di qualità garantita. L’affluenza ai mercati di Coldiretti-Campagna Amica ed ad eventi come questo di Olioliva 2017 ne è la dimostrazione più lampante: il cittadino è divenuto un consumatore “vigile”,  sempre più attento a quello che mangia e alla sua salute, che si  informa e alla fine sceglie un prodotto di qualità, sano e genuino, acquistato, quando possibile, direttamente dal produttore.

Per raggiungere la qualità del prodotto sono necessarie, non solo l’eliminazione di sostanze tossiche e la riduzione dei fitofarmaci, ma anche numerose accortezze per far germogliare e maturare la pianta al meglio. Questo non è sempre facile. Come si è potuto notare per l’anno in corso, il clima italiano è drasticamente cambiato e si vedono sempre più di frequente periodi siccitosi alternati ad altri caratterizzati da piogge incessanti. Il clima ovviamente non si può cambiare ma bisogna cercare di intervenire in maniera preventiva,  per  stabilire un equilibrio tra le due parti. Il problema dell’approvvigionamento idrico tocca in primis le imprese agricole,  che devono fare i conti con coltivazioni che cambiano, accelerano la maturazione o muoiono a causa delle condizioni climatiche, ma in realtà è un problema di tutti e condiziona drasticamente la vita.

“In occasione della manifestazione Olioliva 2017, evento che celebra l’olio nuovo e le eccellenze Made in Italy, – afferma Presidente di Coldiretti Imperia, Antonio Fasolo –  vogliamo ribadire la necessità di attuare un progetto volto a migliorare l’irrigazione del terreno, indispensabile per il settore olivicolo ligure e per l’agricoltura in generale. La Riviera Ligure è una terra potenzialmente ricca d’acqua, presenza che la rende un ambiente idoneo a numerose coltivazioni, ma dove, a causa dei cambiamenti climatici, i fiumi e torrenti sono quasi sempre in secca. Per cercare di arginare la situazione bisognerebbe creare dei bacini e una serie di piccoli invasi capaci di conservare l’acqua, creando una riserva fondamentale da utilizzare non solo in agricoltura, ma anche in situazioni d’emergenza come gli incendi, purtroppo sempre più frequenti.  Anche cercare di riprogettare i depuratori – continua il Presidente – con progetti che prevedano il filtraggio delle acque reflue e il loro riutilizzo tramite pompaggio nell’entroterra invece che in mare aperto, sarebbe un ulteriore modo per garantire il mantenimento al meglio dei terreni e continuare a godere delle produzioni locali d’eccellenza,  riducendo al minimo lo spreco d’acqua”.

“Mantenere i terreni in buone condizioni, creando quindi il giusto ambiente per la crescita della piante – afferma il Direttore di Coldiretti Imperia,  Domenico Pautasso –  sono elementi essenziali per garantire la qualità dei prodotti in tutti i comparti produttivi. Prevedere infrastrutture per l’irrigazione con sistemi innovativi  (di fatto presenti sul mercato) e che consentano di fare “irrigazione d’emergenza” utilizzando bassi quantitativi d’acqua ci sembra la soluzione  più adeguata. Le infrastrutture idriche sono indispensabili in agricoltura ma devono iniziare ad essere viste come un bene per la collettività, dal momento che, riducendo al minimo gli sprechi, tutti avremmo a disposizione più acqua da utilizzare per le situazioni che ci troviamo quotidianamente a fronteggiare “.

Giulia Nicora


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