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La Sanità nel Ponente ligure non è il massimo e bisogna spesso andare fuori regione per curarsi, ma fare qualcosa no?

Vorrei commentare il Piano Sanitario approvato dalla Regione, non tanto da apprendista politico, ma da cittadino/utente e da addetto ai lavori, in quanto credo che i miei 17 anni da terapista mi diano il diritto a farlo.
A monte di tutti questi bei progetti e dei buoni propositi di riapertura dei Pronto Soccorsi liguri che andranno certamente a buon fine, anche se sarò curioso di vedere come saranno gestiti (vedi situazione disastrosa di Sanremo), di cui chi sta al timone della Sanità regionale si riempie spesso la bocca, credo che ci siano altri temi dei quali si dovrebbe parlare.
Ad esempio: com’è possibile che un paziente ligure dopo una diagnosi (perché fino alla diagnosi riusciamo ad arrivarci, anche se a dire il vero molto spesso anche per questo scopo si è costretti ad affidarsi ad altri specialisti), è costretto a rivolgersi ad altri ospedali fuori regione per curarsi e risolvere i propri problemi??
Io comincerei da qui.
Poi tutto il resto credo che siano discorsi politici che lascino il tempo che trovano.
Io come cittadino ed utente del Ponente mi rendo conto che da un punto di vista medico siamo tagliati fuori quasi da tutto.
Lo stesso discorso dell’Urologia ne è una dimostrazione.
Certo si può andare ad Imperia, volendo anche a Savona o Genova, ma comunque si è creato un disservizio per chi abita a Ponente.
Quindi, per cortesia, cerchiamo almeno nel momento in cui si parla della salute dei cittadini, di parlare di cose concrete non con soli slogan elettorali.
Grazie

Alessandro Condò


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