L’indice della produzione industriale nel secondo trimestre 2017 segna +3,4% rispetto a un anno fa (secondo trimestre 2016). Un buon risultato, superiore alla media piemontese (+3,2%).
Questa è la sintesi di quanto emerge dalla 183ª indagine congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi. La rilevazione ha coinvolto 174 imprese industriali della provincia di Alessandria, per un numero complessivo di 6.641 addetti e un fatturato complessivo di 2,3 miliardi di euro (€ 2.350.563.193).
“Terzi in Piemonte dopo Torino e il Verbano, e variazione superiore alla media regionale. Dopo l’export un altro dato di rilievo”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “La produzione industriale alessandrina, al pari di quella nazionale e nel contesto dell’aumento dello stesso indicatore nell’area euro, si irrobustisce, proseguendo nella positività del trend degli ultimi mesi. Un segnale importante, che vede crescere anche gli ordinativi interni e il grado di utilizzo degli impianti. Il fatturato estero è in calo, ma gli ordinativi esteri registrano la variazione più alta nel quadro degli indicatori congiunturali: +5,9%, un dato importante, segnale di un’economia che non solo non si arrende, ma cresce e si costruisce trimestre per trimestre, passo dopo passo.
Circa poi la digitalizzazione”, prosegue Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria, “i risultati dell’indagine condotta offrono, a livello regionale, un quadro non entusiasmante e pressoché comune alle varie province: circa la metà delle industrie piemontesi non conduce analisi dati sui visitatori del proprio sito web o dei propri profili social; circa la metà non ha idea di come portare in
azienda competenze sul digitale, e il 70% non investirà nulla in proposito nel 2018.
Sono dati che offrono spunti di riflessione importanti, fra cui ne spicca uno: in un’era dove ormai il modello di business non è più quello tradizionale, dobbiamo attivare ogni iniziativa possibile per allineare le nostre industrie, ove ce n’è necessità, alla realtà economica attuale. E questo motiva e fa entrare in gioco competenze storiche e nuove del sistema camerale. Storiche come la formazione, oggi più che mai importante e da focalizzare sulla strutturazione e crescita delle risorse umane delle aziende al livello adeguato di competenza digitale, e qui parliamo delle nuove funzioni: la digitalizzazione, appunto.
Pensiamo soltanto all’innovazione, veramente prossima, che permetterà agli imprenditori di consultare tramite smartphone e tablet, e senza oneri, informazioni, documenti ufficiali e aggiornati in tempo reale della propria impresa.
Digitale, quindi, funzione fondamentale per accompagnare le nostre aziende nel futuro. Che in quest’epoca non è più domani, ma ha ormai un sinonimo preciso: si chiama oggi”.