“Nel territorio di Tortona si sta evidenziando una grande ripresa della voglia di ascoltare musica, anche in spazi ampi quali potrebbero essere quelli del Teatro Dellepiane – spiega don Paolo Padrini – Il progetto della partnership con l’Accademia di Belle Arti di Brera che presentiamo in questo fine settimana intende valorizzare quindi la vocazione originaria e strutturale del Teatro Dellepiane, dei laboratori teatrali adiacenti, il tutto ovviamente in sinergia con gli altri luoghi culturali di cui Tortona è ricchissima. Una sinergia che potrebbe anche andare oltre, facendo sistema anche con altre realtà educative, culturali, produttive, turistiche.”
Con questa premessa si apre un week musicale molto importante: la seconda edizione di “Perosi 60.Città della Musica” dedicata al tema “LUCEBUIO: La speranza oltre ogni oscurità”.
Una manifestazione che segna la nascita della collaborazione fra Diocesi, Fondazione Cr Tortona, Comune di Tortona e Accademia di Belle Arti di Brera per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico della cittadina piemontese.
Il legame è già nei fatti, basta considerare il rapporto nel tempo tra molti artisti tortonesi (Pellizza da Volpedo, Previati, etc.) con l’Accademia di Brera e la ricchezza di Tortona dal punto di vista dell’arte e della cultura che troviamo, ad esempio nella Pinacoteca del Divisionismo, che è della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, il Museo diocesano con il suo patrimonio, e naturalmente le attività culturali legate a Lorenzo Perosi).
Il progetto di collaborazione, in continuità con l’attività musicale e artistica prevista nel Protocollo di Intesa tra Diocesi, Fondazione, Comune, Orionini, Pro Iulia per la celebrazione della figura del maestro Lorenzo Perosi, inizia con il patrocinio di ‘Perosi. Città della musica’ ma va oltre.
La collaborazione rientra infatti nell’ottica della valorizzazione e rilancio dell’area dell’Ex Cotonificio Dellepiane di Tortona, attualmente in fase di costruzione, quale futuro polo culturale e didattico per la promozione della città.
L’accordo prevede attività in partnership da ottobre 2017 a dicembre 2022 e si concretizzerà in esposizioni, eventi, workshop e produzioni artistiche finalizzate alla crescita del Sistema Museale Tortonese; riguarderà in particolare il “Teatro ex cotonificio Dellepiane”, i laboratori teatrali adiacenti, insieme ai luoghi storici più significativi della città, come il Museo Diocesano, Palazzo Guidobono e la “Pinacoteca del Divisionismo” della Fondazione Cr Tortona.
I tempi sono già maturi: il successo degli eventi culturali tortonesi è in crescita, nell’ultimo anno tutti i concerti hanno registrato sold out e da maggio 2017 le persone coinvolte nelle diverse manifestazioni sono state oltre diecimila. “Basti pensare – spiega don Padrini – che, lo scorso anno, durante la prima edizione della manifestazione ‘Perosi.Città della musica’, il concerto nella Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Lorenzo ha rischiato di essere annullato a causa dell’eccessiva affluenza di spettatori, più di 800 persone”.
Esempio di archeologia industriale di inizio secolo scorso, oggi proprietà dell’Amministrazione Comunale, nei primi anni 2000 l’ex Cotonificio Dellepiane nasce per diventare una struttura polifunzionale in grado di ospitare uffici e spazi culturali, fra cui un teatro di prova. Le strutture tutt’ora utilizzabili, pensate da subito come laboratori e spazi culturali sono quelle un tempo destinate alle maestranze teatrali, dove, nei prossimi giorni, si terrà la mostra personale dell’artista italo argentino Raul Gabriel e poi verranno a studiare scenografia gli allievi dell’Accademia milanese.
Ex cotonificio delle piane
Un’archeologia industriale dentro la città
Il cotonificio Dellepiane è un grande opificio sito nel comune di Tortona (AL).
Fondato nel 1906 è una chiara testimonianza del trasferimento della tradizionale lavorazione della fibra del cotone nei nascenti complessi industriali.
La crisi energetica iniziata negli anni ’70 e i successivi mutamenti dell’economia non risparmiarono lo stabilimento, che dovette chiudere definitivamente nel 1980. Nel 1998 l’Amministrazione Comunale ha acquistato area e fabbricati, per ripensarli quali possibili contenitori di funzioni socio-culturali, a servizio dell’intera città.
Gli studi iniziali si sono poi coniugati e sviluppati con la progettazione del nuovo Teatro Civico, sullo stesso sedime che purtroppo non è mai stato portato a termine. Secondo una recente stima ci vorrebbe circa un milione di euro per ultimarlo. Nel frattempo si cerca di recuperare l’ex cotonificio con questa nuova iniziativa.