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Dopo gli albergatori anche i commercianti dianesi insorgono contro le rotture. Weitzenmiller: “Un danno enorme, intervenite!”

Finalmente nel dianese qualcosa si smuove e dopo i nostri appelli a prendere posizione contro le continue rotture dell’acquedotto e la conseguente mancanza di acqua potabile nei 7 comuni, anche il  presidente della Confcommercio del Golfo Dianese, Franca Weitzenmiller fa sentire la voce di tutti gli operatori.

“Il susseguirsi, ormai quotidiano, delle rotture legate alla rete idrica con il conseguente disagio per la cittadinanza e per le attività economiche del Golfo Dianese – dice Franca Weitzenmiller – rappresenta un danno enorme, sia economico, poiché tutte quelle aziende che senza l’acqua non possono lavorare e sono quindi costrette e chiudere, sia di immagine per una zona che vorrebbe fare della vocazione turistica il suo fiore all’occhiello”

“Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di Diano Marina di attivarsi tempestivamente presso gli enti competenti affinché cessi al più presto questa situazione di grave disagio –continua Weitzenmiller- che sta causando danni ingenti agli operatori del commercio. Ci auguriamo che possa essere ascoltata la nostra richiesta di intervento, e che si mettano in campo tutte le azioni possibili affinché gli operatori commerciali non siano più costretti ad interrompere il loro lavoro quotidiano, con danno sicuro per i mancati incassi e per l’immagine pessima che così facendo si offre del Golfo Dianese.”

Il presidente dei Commercianti del Golfo conclude lanciando un accorato appello a tutti: “Ci auguriamo che i problemi della rete idrica  che sono sicuramente di non facile e rapida soluzione – chiude il suo intervento Weitzenmiller – siano presi in considerazioni con la dovuta serietà e con la massima urgenza, affinché non ci si debba ritrovare a ridosso delle prossime festività, e della prossima stagione, senza aver risolto definitivamente il problema”.

L’intervento della dianese arriva dopo quello di Americo Pilati presidente degli albergatori e ci auguriamo non siamo gli unici ma ne seguano altri, come quello degli artigiani e di altre categorie. Solo così, facendo sentire la voce della gente, infatti, possiamo sperare di costringere Sindaci e Amministratori pubblici a fare del problema la priorità assoluta.

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