Gent.mo Direttore,

vorrei esprimere alcune personali considerazioni sul caso della bimba di 4 anni deceduta per malaria all’ospedale di Trento.
Va osservato a mio avviso che nella stessa struttura sanitaria mi risulta fossero ricoverati due fratelli con la malaria provenienti dal Burkina Faso.
Siamo d’accordo che contagio avvenga attraverso la puntura di una zanzara femmina del genere Anopheles, ma
dovremmo esserlo anche sul fatto che questo insetto  in teoria, non dovrebbe essere presente in Italia (sino ad ora), non essendo un insetto migratorio.
Considerando che la bambina e la sua famiglia non siano stati in vacanza all’estero, potrebbe non essere affatto scontato che la piccola abbia contratto la malattia da questo insetto giunto in italia in qualche modo.
Questo fa sorgere molti dubbi su come vengano effettuati i controlli sanitari sia su chi viaggi per turismo e sia su chi sbarchi sulle nostre coste.
La fortuna è che con gli standard igienici che ci sono in italia, quella zanzara non dovrebbe avere terreno per proliferare.
Oggi però esiste il concreto problema che chi giunge in Italia con i gommoni, stia riportando malattie a noi sconosciute.
Basti pensare alle precarie condizioni igieniche dei luoghi dove vengono ospitati, e dove questi standard calano drasticamente.
Quante volte e’ capitato di vedere con quale naturalezza sputino o facciano i propri bisogni per strada?
Nel giro di pochi anni siamo passati dai pidocchi e zecche nelle scuole, a nuovi casi di malattie semi sconosciute o debellate già da molti anni come scabbia , tbc ed ora la malaria.
E se pensiamo che nei paesi africani ce ne sono altre molto più pericolose e mortali come tifo, ebola o lebbra, le prospettive potrebbero essere poco incoraggianti.
Sinceramente mi auguro che i team sanitari incaricati di vigilare ed indagare in questo frangente,  possano fare luce ed arginare il problema in maniera tempestiva ed efficace.

Alessandro Condò