Le polemiche sorte sull’articolo che riguardava il treno dei vacanzieri diretti nel Ponente Ligure, rimasto fermo sotto il sole tra Voghera e Tortona, ma soprattutto com’è stata data la notizia, ci inducono a spiattellare a tutti come funziona oggi l’informazione e il motivo per cui moltissimi articoli o “strisce” dei titoli che scorrono in TV, sono piene di errori.

Immaginiamo già che questo articolo ci tirerà dietro le ire di molti colleghi, e chissà, magari un richiamo o addirittura una sanzione disciplinare da parte dell’Ordine dei Giornalisti, perché dovete sapere che in ogni “corporazione” non si può criticare i colleghi, ma crediamo che la trasparenza che noi abbiamo deciso di adottare e  l’onestà nei confronti dei lettori, debbano essere sempre al primo posto nel nostro modo di fare informazione, per cui accettiamo volentieri le conseguenze che questo articolo porterà, certi di agire nel giusto.

E l’informazione oggi non è più come quella di una volta la causa di tutto è dovuta ad Internet e ai Social Network: Facebook soprattutto, e al fatto che sempre di più una stragrande maggioranza di persone sta attaccata in continuazione al telefono cellulare.

Questo ha cambiato in modo radicale il sistema di fare informazione.

Ma lo sapete, ad esempio che la metà dei nostri 300.000 lettori al mese, leggono gli articoli solo tramite Facebook perché qualcuno li condivide?

Non sappiamo la percentuale degli altri giornali perché – purtroppo – nelle due province di diffusione di Oggi Cronaca (Imperia e Alessandria)  siamo gli unici a renderli pubblici e TUTTI gli altri se badano bene, ma questo la dice lunga sull’importanza che il social network ha per l’informazione.

Ma andiamo con ordine.

Internet e soprattutto gli smartphone hanno cambiato drasticamente il modo di fare informazione: se prima le notizie venivano date in maniera stringata al telegiornale (ma bisognava essere davanti alla TV) o il giorno dopo sui quotidiani cartacei, oggi tutto è completamente diverso.

La proliferazione di siti e giornali online, di blog di improvvisati giornalisti, ma soprattutto Facebook, dove ognuno scrive in tempo reale tutto ciò che gli succede e gli viene in mente all’impazzata fornendo notizie spesso futili ma talvolta anche veritiere, OBBLIGA I GIORNALISTI A DARE LE NOTIZIE PIU’ PRESTO POSSIBILE perché altrimenti perderebbero lettori e quindi sponsor, cioé soldi.

Questo ha innescato una vera e propria corsa a chi pubblica la notizia prima degli altri ed alcuni giornali della provincia di Imperia (forse per dimostrare di pubblicare le notizie prima di altri?) oltre al giorno mettono anche l’ora e minuti in cui hanno messo online una news.

Questo porta inevitabilmente a pubblicare notizie frammentarie, imprecise e spesso piene di errori, perché per arrivare prima degli altri e non perdere lettori (in quanto è ovvio che se una persona la notizia la legge su un sito poi non andrà a rileggerla su altri) la stragrande maggioranza dei giornali online (per non dire tutti) “sbattono” in rete subito la notizia da prima pagina con le informazioni che hanno a disposizione anche se sommarie.

 

IL TRENO DIRETTO NELLE LOCALITA’ DEL PONENTE LIGURE

Un classico esempio riguarda il treno di sabato pomeriggio fermo fra Tortona e Voghera con circa 700 passeggeri a bordo.

Fate attenzione agli orari

Il treno si è fermato alle 16,10 fra Voghera e Tortona. Alle 18,37 l’Ansa batte la seguente notizia:

“(ANSA) – MILANO, 5 AGO – Il treno 35049 Milano-Marsiglia è rimasto bloccato oggi pomeriggio per quasi due ore sotto il sole fra le stazioni di Voghera (Pavia) e Tortona (Alessandria). A bordo, da quanto si è appreso, c’erano circa 500 persone. Alcuni hanno denunciato una situazione insopportabile all’interno dei vagoni per il troppo caldo. Il convoglio, che si è bloccato per un guasto al locomotore, come ha fatto sapere Trenitalia, è riuscito poi ad arrivare alla stazione di Tortona, dove ora si attende un locomotore di soccorso. (ANSA). “

I giornalisti dell’Ansa che sono diverse centinaia sparsi in tutta Italia con almeno uno o due in ogni provincia, vengono a sapere le notizie come le vengono a sapere tutti gli altri giornalisti:  a parte le rare occasioni in cui per caso sono presenti sul posto (com’è successo a noi per l’anziano segregato in casa) in genere sono gli altri che ce le comunicano, persone normali, amici  o comunicati stampa ufficiali che loro, quelli dell’ANSA, trasformano in poche righe “ribattendo” le notizie a tutti gli organi di informazione abbonati.

La nota dell’Ansa è giunta in redazione alle 18,37 cioé 13 minuti prima che il treno giungesse alla stazione di Tortona e i viaggiatori potessero essere soccorsi.

La maggior parte dei quotidiani, proprio per le motivazioni sopra esposte ha dato la notizia, solo basandosi sulla nota dell’Ansa nell’arco di mezz’ora. Qualcuno facendo copia/incolla, qualcun altro rielaborando il testo.

 

I GIORNALI TUTTI UGUALI PERCHE’ PIENI DI COMUNICATI STAMPA 

Abbiamo sentito molte persone lamentarsi affermando che “i giornali sono tutti uguali e pubblicano le stesse notizie”.

E’ vero, e questo accade perché la maggior parte degli organi di informazione pubblicano comunicati stampa così’ come arrivano, spesso facendo copia/incolla persino del titolo senza neppure cambiare un virgola.

E il motivo di questa scelta è sempre riconducibile la base di partenza cioé al fatto che oggi le notizie vanno date più presto possibile per fare in modo di avere tanti lettori (o non perderli) e garantirsi sempre più pubblicità e soldi.

Quindi sui giornali vediamo sempre di più comunicati stampa online già pochi minuti dopo che sono arrivati in redazione attraverso le email, oppure incidenti stradali avvenuti poco prima già pubblicati online con tanto di foto e notizie frammentarie, anche se poi nell’incidente non si è fatto male nessuno.

Questi ultimi episodi (gli incidenti stradali con tanto di foto) capita soprattutto sui giornali della provincia di Imperia e non in quella di Alessandria perché in Liguria esiste un sito internet dell’ Asl 1 dove vengono messi online i servizi in corso in tempo reale, per cui i giornalisti locali spesso arrivano sul posto pochi minuti dopo l’ambulanza e scattano decine di fotografie, per un incidente che potrebbe rilevarsi anche senza feriti, come ne avvengono a decine ogni giorno. E quando non c’è tempo, basta avere qualche conoscente tra i volontari o gli operatori delle varie associazioni di soccorso che il gioco è fatto.

 

UN MODO COMUNE DI FARE INFORMAZIONE

Ci sono giornali che pubblicano di tutto: 60 anche 80 notizie al giorno, in gran parte comunicati stampa di qualsiasi persona o ente che li manda in redazione e mettono sul web una valanga di informazioni allo scopo di dare più notizie possibili: tutto e il contrario di tutto pur di avere lettori.

Il risultato di questa scelta editoriale (rispettabile come ogni altra scelta per carità) è che le notizie vengono fagocitate nell’arco di pochi minuti, spariscono dall’home page del sito web e finiscono nel calderone del sito.

Spesso questi giornali hanno una  o più persone che inondano i gruppi Facebook e tutti gli altri social network di decine di link ai vari articoli. Il bello è che spesso “linkano” articoli che altro non sono che copia/incolla di comunicati stampa magari gli stessi già linkati da altri giornali sullo stesso gruppo, in un intasamento che snatura lo scopo col quale sono stai creati i gruppi FB.

E’ una frenetica corsa ad accaparrarsi lettori e il motivo è sempre lo steso: per avere banner dagli sponsor ma anche per avere più soldi dai network pubblicitari cioé quelle aziende che pagano in base alla presenza di utenti sul sito dove hanno messo uno o più banner che gestiscono in proprio. Si riconoscono dagli altri perché in genere non pubblicizzano prodotti solo locali.

Qui però vogliamo sfatare una credenza popolare: parliamo di poche decine di euro al mese. Per i  siti strapieni di banner pubblicitari come alcuni della Liguria soprattutto, parliamo al massimo di 100-120 euro al mese di differenza tra l’avere tanti e pochi lettori, non di più.

 

IL NOSTRO MODO DI FARE INFORMAZIONE E I NOSTRI ERRORI DI ORTOGRAFIA

Pubblichiamo anche noi i comunicati stampa, ci mancherebbe altro, ma se possibile cerchiamo di cambiarli un po’ di modificarli o ampliarli, anche se se spesso non è è possibile perché a differenza di alcuni altri giornali, non abbiamo imprenditori che finanziano il giornale o un’agenzia di pubblicità che raccoglie banner.

Per questo  non abbiamo dipendenti e non possiamo pagare persone che collaborano al giornale.

Oggi Cronaca, inoltre, è di proprietà di un’associazione no-profit cioé non a scopo di lucro, e a differenza di quasi tutti gli altri giornali, non può avere guadagni e i pochi utili (quando ci sono perché i banner riescono a coprire solo le spese di manutenzione del sito, spazio web, commercialista, telefono, strumenti ed altro) possono essere utilizzati solo per le spese relative al giornale.

All’uopo vi invitiamo a leggere la mission di Oggi Cronaca che trovate in fondo all’home page al link http://www.oggicronaca.it/mission/ 

Ma noi abbiamo deciso di fare UN’INFORMAZIONE DIVERSA dagli altri giornali cioé di privilegiare non la quantità di pubblicazione delle notizie, non la velocità nello “spararle” sul web, ma la qualità e la veridicità delle stesse.

Quello che leggete su Oggi Cronaca viene controllato e verificato da fonti ufficiali e prima di pubblicare qualcosa o di “sparare” online una notizia prima degli altri valutiamo e verifichiamo la fonte.

Rimanendo nel caso del treno di ieri, anche noi abbiamo ricevuto la notizia dell’ANSA, ma invece che buttarla in rete, noi abbiamo contattato le fonti ufficiali ed abbiamo constatato che non erano 500 i passeggeri ma quasi 700, abbiamo parlato con le persone che hanno soccorso i viaggiatori, con la Croce Rossa, il 118, le forze della Polizia ferroviaria, ci siamo informati se tutti stavano bene e sono ripartiti, e infine abbiamo parlato con  Trenitalia.

Vi abbiamo detto a che ora partiva il treno, quando era arrivati in stazione a Tortona e tanti altri piccoli particolari che in quasi tutti gli altri giornali non trovate.

Per fare questo, però ci vuole tempo, è necessario informarsi e chiedere, ma al tempo stesso non possiamo mettere online troppo tardi una notizia che altri giornali hanno già dato ecco che a volte gli articoli vanno online con quale errore di ortografia, anche perché in genere chi scrive l’articolo è lo stesso che lo pubblica. Non c’è correttore di bozze e sappiamo benissimo che spesso il nostro cervello non legge ciò che effettivamente abbiamo scritto ma quello che noi volevamo scrivere e non ci accorgiamo degli eventuali errori di ortografia.

Per questo VI CHIEDIAMO SCUSA PER TUTTI GLI ERRORI DI ORTOGRAFIA CHE VEDETE SUL GIORNALE  e che abbiamo cercato di spiegarvi il motivo.

Noi abbiamo scelto la via della trasparenza  e questo articolo ne incarna il senso. Molte cose che scriviamo noi non le scrive nessun’altro.

E abbiamo scelto la via della qualità: pochi articoli  (per modo dire perché certi giorni arriviamo a pubblicarne anche 30 al giorno) ma scelti e su argomenti che possono interessare e non tutto quello che capita.

Un esempio è questo articolo: abbiamo “perso” oltre due ore per scriverlo e per parlare a quelle poche persone che lo leggeranno.

Con lo stesso tempo avremmo potuto pubblicare almeno 10-12 comunicati stampa facendo copia/Incolla ma abbiamo scelto di spiegare ai lettori tante cose che forse non sapevano, perché questo è il nostro modo di fare informazione.

Angelo Bottiroli – Direttore di Oggi Cronaca