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Rifiuti a Diano Marina tutto da rifare: due anni buttati nel cesso per colpa di Andora. E adesso….

Era il 2015 quando Diano Marina e altri Comuni del Comprensorio dianese dopo essersi staccati dal sistema di raccolta rifiuti che li vedeva conglobati ad Imperia insieme ai Comuni  di San Bartolomeo al Mare, Diano Castello, Diano Arentino, Villa Faraldi, Diano San Pietro, Cervo, Cesio, Chiusanico, Stellanello, Testico e Andora, avevano dato vita ad un nuovo ambito di raccolta dei rifiuti in un territorio con circa 25 mila abitanti, dato minimo che avrebbe permesso di lavorare in proprio e raggiungere il fatidico 75% di raccolta differenziata prevista dalla legge.

Un sistema proprio che avrebbe dovuto dare precise garanzie migliorando la raccolta e – forse – abbattere anche i costi perché realizzato in un ambito circoscritto che dava ampio potere a tutti i comuni, liberi di fare scelte proprie.

Questo “sogno” si è spezzato ieri sera, lunedì, quando il Consiglio Comunale di Diano marina, dopo due anni di lavoro e incontri per arrivare ad una soluzione ottimale sul servizio di Raccolta rifiuti, ha bocciato  la “Gestione associata del ciclo integrato dei rifiuti del bacino di affidamento del Golfo Dianese e Andorese” cioé l’ultimo atto con il quale si dava il via libera alla raccolta di bacino.

Un atto bocciato all’unanimità anche con i voti della minoranza  e con l’ex sindaco Angelo Basso che stavolta ha abbandonato le sterili polemiche politiche per  evidenziando la gravità del problema.

I motivi della della bocciatura, anzi il motivo, è sostanzialmente uno: in questa convenzione i Comuni non contano nulla perché l’ultima parola con eventuale potere di veto spetta ad Andora, comune della provincia di Savona, ma scelto come capolifla di bacino dalla provincia di Imperia perché numericamente più consistente.

In pratica se Diano Marina approvasse questa convenzione non avrebbe alcuna voce in capitolo non solo sul modo di raccogliere i rifiuti, ma anche sulla pulizia delle strade e su tutti gli altri servizi che verrebbero effettuati nel bacino dalla ditta privata che ha vincerà la gara d’appalto. Si passerebbe quindi dalla padella alla brace e gli amministratori di Diano marina (giustamente) non ci stanno e hanno bocciato la delibera.

Diano Marina vorrebbe che le decisioni fossero prese dai Comuni in base alla maggioranza rappresentativa calcolata sul numero di abitanti senza il possibile veto di Andora.

La delibera quindi, con voto contrario del Comune di Diano Marina verrà rispedita al mittente che adesso avrà due soluzioni: o cambierà il Regolamento, o cosa più probabile, visto che nessuno ama rinunciare al potere, farà il servizio di raccolta senza il Comune di Diano Marina che si vedrà isolato.

In consiglio il sindaco Giacomo Chiappori ha già annunciato la sua strategia: “Fino al 2020 – ha detto siamo in regola e a posto – perché possiamo prorogare il servizio effettuato dall’Ata, ma nel frattempo io mi sto guardano attorno, sto valutando alcune soluzioni, sto visionando documenti (come quello che gli era stato consegnato a suo tempo dal consigliere di minoranza Simone Borgarello – ndr) e troveremo una soluzione soddisfacente.”

 

 

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