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A Ventimiglia poliziotto perde la pazienza con immigrato. Il sindacato di Polizia: “Noi soli e senza mezzi di fronte a un fenomeno non più gestibile”

“A Ventimiglia un poliziotto ha letteralmente perso la pazienza discutendo con un immigrato e già leggiamo che qualcuno grida all’ennesimo scandalo. Ma la verità è che si tratta solo dell’ennesima prova dello sfinimento e dell’esasperazione di donne e uomini in divisa lasciati completamente soli e senza mezzi a fronteggiare un fenomeno di proporzioni non più gestibili stando così le cose. Solo che si continua a ignorare il fatto che i livelli di tensione sono giunti a un punto tale da richiedere ben altre soluzioni. Ecco qual è la verità”.
Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene indignato dopo che i media hanno attaccato ancora una volta un agente di Polizia secondo alcuni reo, questa volta, di aver avuto un comportamento discriminatorio nei confronti di un immigrato che rifiutava di allontanarsi dalla stazione di Ventimiglia.
“Siamo sinceramente stanchi di assistere a questa continua crocifissione dei colleghi impegnati in servizi al limite della resistenza – sottolinea Pianese -. E’ assurdo e non più sopportabile. E’ invece ora di ammettere che essi sono lo specchio di una realtà troppo dura da reggere sulle sole spalle di chi porta una divisa. Perché così è: dal primo istante ogni problematica connessa all’immigrazione è lasciata unicamente alla nostra gestione, che però dobbiamo attuare senza gli strumenti necessari. Ma si tratta di un’immigrazione di portata numericamente non più sopportabile per il Paese e per il sistema così come è concepito, e soprattutto per operatori delle Forze dell’Ordine che vi si dedicano senza mezzi, senza orari, senza soluzioni efficaci, senza tutele. E’ esasperante. E continuare a negarlo impegnandosi a tramutare in un caso mediatico un banale sfogo, sorvolando invece sui problemi seri da affrontare, è da irresponsabili, e oltre tutto dimostra la sola e semplice volontà di insistere nell’odiosa caccia alle streghe contro chi porta la divisa”.


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