Un concerto per ricordare Sandor Vegh a venti anni dalla scomparsa, così Cervo dedica una serata speciale al fondatore del Festival internazionale di Musica da Camera di Cervo. . Lui che, folgorato dalla bellezza del Sagrato, ne scoprì – quasi per caso – l’acustica particolare; lui che, innamorato di Cervo, stabilì quel legame profondo tra la Musica e il borgo che vive ancora ai nostri giorni e che rende la Piazza dei Corallini un palcoscenico unico e…magico.

Sabato 29 luglio – ore 21.30 – sul Sagrato dei Corallini  la violinista Patricia Kopatchinskaja suona in memoria di Sandor Vegh, dedicandosi al repertorio del Novecento.

Al pianoforte Polina Leschenko.

Concerto in collaborazione con FAI – Fondo Ambiente Italiano – sezione Liguria

 Patricia Kopatchinskaja, lo sappiamo, è un’artista particolare, che tanto ha già fatto parlare di sé: violinista eccezionale, con uno stile e una sensibilità tutta sua, e personaggio “bizzarro”, che ha colpito il pubblico per certe piccole – chiamiamole – vanità. Lei suona “a piedi nudi  sul palco”, tanto per cominciare; ma pare che questa abitudine sia nata da una casualità, dall’aver dimenticato, una sera, le scarpe in albergo. Ha suonato scalza e le è piaciuto, l’ha fatta sentire più sicura, a stretto contatto con la terra; e da quel giorno, suona sempre a piedi nudi.

 

PROGRAMMA:

  1. Chopin Andante spianato e Grand Polonaise in Mi bemolle maggiore Op. 22 per piano solo

 

  1. Poulenc Sonata per violino e pianoforte

 

  1. Ravel Tzigane. Rhapsodie de concert Per violino e pianoforte

 

  1. Enescu Sonata n. 3 Op. 25 per violino e pianoforte

                                

 

I concerti saranno preceduti da due cicli di guida all’ascolto nell’Oratorio di Santa Caterina – dalle 20.45 alle 21.00 – a cura di giovani dell’Associazione San Giorgio Musica.

Dopo Chopin, che fa aprire la serata al pianoforte solo – in bilico tra toni crepuscolari ed estroversa vivacità – entra in scena il violino: ecco la Sonata di Poulenc, scritta in piena guerra nel 1942-43 in memoria del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, con i suoi timbri ricercati e le intense sonorità. Poi la Tzigane – Rapsodie de concert,  composta da Ravel nel 1924, con il suo virtuosismo estremo, banco di prova per tutti i più grandi interpreti. Conclude la serata una sonata del rumeno George Enescu, in cui il protagonista assoluto è il violino, cui spetta la più complessa elaborazione musicale e che porta nella struttura sonatistica materiali musicali che derivano dal folclore, ma che vengono rielaborati  in una sorta di compromesso con lo stile classico occidentale: così da acquistare quel caractère populaire roumain dichiarato nel sottotitolo della Sonata.

Patricia Kopatchinskaja

Nata  nel 1977 a Chișinău, capitale della Moldavia da in una famiglia di musicisti (la madre Emilia violinista e il padre Viktor suonatore di salterio), ha cominciato a suonare il violino all’età di sei anni. Nel 1989 si è trasferita con la sua famiglia a Vienna, dove ha studiato violino e composizione all’Università per la musica e le arti interpretative. Porta avanti una attività solistica in EuropaGiapponeCinaStati Uniti e Brasile, dove si esibisce con orchestre e direttori di fama, nonché un’attività cameristica, e partecipa regolarmente a vari festival musicali. Molto ricco anche il suo catalogo discografico. Il suo repertorio spazia dal barocco al contemporaneo, che ha avuto modo di approfondire durante gli studi nella capitale austriaca, dove si è interessata alla scuola di Vienna. Diversi compositori viventi le hanno dedicato alcuni loro lavori. È solita esibirsi scalza in concerto. Suona un violino Giovanni Francesco Pressenda del 1834, mentre per le esecuzioni storicamente informate impiega un Ferdinando Gagliano del 1780 circa.

 

Polina Leschenko

Russa di San Pietroburgo, nata anche lei da una famiglia di musicisti, ha cominciato a suonare il pianoforte sotto la guida del padre all’età di sei anni. Due anni dopo ha fatto il suo debutto da solista con l’Orchestra Sinfonica della sua città. Ha poi conseguito il Diploma Superiore con la massima distinzione al Conservatorio Reale di Bruxelles .

Premiata dalla rivista musicale francese “Le Monde de la Musique”, per «il suo tocco straordinariamente potente e virtuosistico e la sensibilità unica», collabora come solista con grandi orchestre di tutto il mondo. Camerista compiuta e ammirata, si esibisce regolarmente nei maggiori festival come Verbier, Salzburger Festspiele, l’Enescu Festival di Bucarest. I suoi partner di musica da camera includono Martha Argerich, Ivry Gitlis, Heinrich Schiff, Mischa Maisky e appunto Patricia Kopatchinskaja, con la quale si è esibita nel marzo scorso a Torino.

 

Prezzi biglietti

  • Primi posti: € 30,00 – secondi posti: € 25,00 – ingressi: € 20,00
  • ragazzi dagli 11 ai 19 anni e studenti sino ai 26 anni: €10,00
  • bambini sino ai 10 anni e disabili: ingresso gratuito

Tutte le immagini e le informazioni relative alla biglietteria e alle agenzie di prenotazione sono presenti sul sito www.cervofestival.com

http://www.cervofestival.com/?it/festival-internazionale-di-musica-da-camera-di-cervo/il-festival-internazionale-di-musica-da-camera/&q=qxJ0C1Z6qAhvQPBkqePkHp%2BVpFokQqx3

 

La biglietteria, da quest’anno, è collocata all’interno dell’Oratorio di Santa Caterina, dove si potrà visitare, inoltre, una raccolta di immagini sacre (1600/1900) donate dalla famiglia Vallora al Comune di Cervo.

In Oratorio è previsto inoltre uno spazio promozionale riservato agli sponsor del Festival e la possibilità di connettersi per due ore al giorno grazie al Wifi gratuito  di Uno Communications.

 

Ci saranno due percorsi illuminati e segnati dal Red Carpet della Regione Liguria: il primo dal Castello all’Oratorio, l’altro dal Ristorante Serafino all’Oratorio. Lungo i due percorsi è allestita una mostra fotografica su Cervo e il Festival.

E’ previsto un servizio di bus-navetta gratuito dal parcheggio custodito di Via Steria a Piazza Castello, dalle ore 19.30 alle 01.00; è prevista una fermata all’incrocio tra Via 2 giugno e Via Solitario delle Alpi.

 

Il Festival è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2017 del bando “Performing Arts”.