Dante Chiabrera è il titolare di un rinomato locale in piazza della Libertà nel cuore cittadino purtroppo definitivamente chiuso all’inizio degli anni sessanta.
L’esuberanza di Dante si ravvisa nella creazione della Polenta di Marengo, servita nel più prestigioso pubblico esercizio della città, di tutto rispetto, frequentato dall’Alessandria Bene, del resto … /Quale mistero ci sarà/ nella Polenta di Marengo?/ Sulla tavola è gran bontà/ per festeggiar ogni evento.
La curiosità non è ancora soddisfatta in toto, come dicevano i latini, se qualche dubbio rimane, è sufficiente continuare la lettura:/ È minestra? È pietanza?/ Nooooo! È il dolce sopraffino,/ adatto ad ogni circostanza,/ il desiderio d’ogni bambino!
La ricetta di questa prelibata sciccheria non ha un’origine definita; si presuppone a proporre per primo il dessert è stato davvero l’estroso Dante, il quale non ha esitato, probabilmente per ragioni di prestigio, a far risalire il segreto dolciario nello storico momento del 14 giugno 1800 giorno in cui, sul suolo della Fraschetta, Napoleone Bonaparte ha sconfitto gli austriaci. .. La sua storia è complicata,/ risale ad antica memoria,/ a battaglia consumata/ sul terreno di Marengo./ Il dolce è nato/ fors’ancor prima di quest’evento,/ ben assai lontano nel tempo.
I ben informati assicurano: ../ Il pasticcer Dante Chiabrera/ per primo ha impastato,/ questa torta lusinghiera,/ approntata con farine di mais e frumento;/ burro, uova, zucchero,/…, uvetta a piacimento./ “Polenta di Marengo”: ha battezzato.
Gli alessandrini sono ghiotti di questo dolce, molto simile alla polenta per il caratteristico colore giallo, reperibile in quasi tutti i bar – pasticcerie d’Alessandria, sicuramente con nomi, gusti diversi …/ La sua eccellenza non s’è fermata,/ Faciotti, nel 1936, l’ha recuperata;/ Gigi Capra, l’ha affermata;/ la Pasticceria Bonadeo magistralmente,/ alle habitué attente,/ propone le prelibate “Polente/ di Marengo”,
Franco Montaldo