Nei mesi scorsi ho cercato di sensibilizzare i castelnovesi su alcuni interventi che a mio parere erano necessari nel settore dell’arte e la risposta è stata estremamente positiva, abbinata da sopralluoghi che ho richiesto alla Soprintendente Valeria Moratti, all’incaricata della Diocesi Lelia Rozzo e ai restauratori, tutti di immensa disponibilità.
Vediamoli:
– Restauro dei due angioletti
volati via a fine Novembre e ritornati in Parrocchia il 6 gennaio.
Restauro: costo 4.000 euro. Ottenute tutte le autorizzazioni necessarie con relative relazioni, un angioletto è già pronto e verrà esposto per tre giorni al castello nel corso della Mostra della Festa Medioevale. Non è una procedura abituale ma con la Soprintendenza c’è un rapporto di fiducia tale che si è fatta questa deroga. L’altro angioletto è assai più problematico sia perché scolpito da un’altra mano e privo delle cromie originali. Prima di essere malamente ridipinto era stato interamente scorticato.
A restauro finito, a mio avviso devono essere ricollocati accanto alla nicchia di San Giuseppe, ovviamente bloccati assai meglio affinché non “svolazzino” più altrove.
– Restauro dell’Ultima cena.
L’opera di Leonardo da Vinci (tra l’altro amico attestato di castelnovesi a fine Quattrocento) richiede continui interventi di manutenzione per rimanere integra. Ora del Cenacolo si fa carico lo sponsor Farinelli.
Più in piccolo la stessa cosa avverrà a Castelnuovo e la splendida tavola della Cappella lunga, a 33 anni di distanza dall’intervento che l’ha salvata, verrà revisionata dai Nicola di Aramengo. Il tutto probabilmente per fine anno, magari in concomitanza con la presentazione del mio libro “Il restauro dell’arte”. Contrariamente a quanto avviene a Milano qui i patrocinatori vogliono rimanere nell’ombra.
– Il lampadario della sacrestia
venne qui collocato quando don Bruno volle eliminare tutti i lampadari che intralciavano la visione delle cappelle o del Cristo sull’altare. Quello più integro (cappella del Suffragio) venne sistemato in sacrestia e messo provvisoriamente in funzione da Mario Spinola. L’obiettivo di don Bruno era quello, alla prima occasione, di sistemarlo anche in tutte le sue parti mancanti. Quel momento, un po’ a sorpresa, è giunto e faremo a don Bruno il sicuramente gradito regalo di affidare l’incarico di restauro alla ditta Gabba.
– La Veneranda Confraternita di San Desiderio
ha accolto l’invito a inoltrare una domanda alla Fondazione San Paolo di Torino che prevede, in un bando dedicato esclusivamente alle Confraternite, di assegnare un contributo pari al 50% del costo.
Il bando ha modalità intricatissime tali da far rinunciare alla domanda.
Non è il nostro caso e già metà della enorme documentazione è stata raccolta. Il fine è il restauro delle sei statue lignee che compongono il cinquecentesco COMPIANTO.
Il temine ultimo è il 15 giugno e mi auguro che per quella data, con l’aiuto di Francesco Massone, del priore Adriana Lombardi, di Maria Teresa Torti, di Claudio e di Bruno, la notevole documentazione pervenga all’Ente torinese, che si riserva di decidere entro il 31 dicembre.
Se le cose vanno bene si potrà anche operare sulla lunetta che sormonta la porta e che, a distanza di 25 anni, a causa del dilavamento, sbalzi di temperatura e smog presenta delle sconnessioni.
Antonello Brunetti