Un viaggio retrospettivo negli anni Cinquanta fatto di ricordi sportivi e umani, quando Pozzolo pedalava per Fausto Coppi e i suoi gregari. Nel 1950 nasce, con la direzione tecnica del massaggiatore Biagio Cavanna, il gruppo sportivo sponsorizzato dalla Società Italiana Ossidi Ferro. Uno dei primi sponsor extra settore del ciclismo agonistico. E’ questo che la mostra fotografica “I portacolori della Siof di Pozzolo-Il ciclismo fra immagini, libri, storie, canzoni e teatro”, con inaugurazione sabato 13 maggio alle ore 11 al Bar Centrale di Pozzolo, vuole ricordare.
La mostra resterà aperta fino al 2 luglio, dalle 9 alle 19, escluso il martedì che è giorno di chiusura del bar Centrale. L’allestimento è di Giorgio Annone di “Linealab” di Alessandria e la mostra consiste in nove pannelli fotografici in bianco e nero, con alcune foto inedite che documentano quanto fosse importante, negli Anni Cinquanta, lo squadrone di ciclismo della Siof, guidato, allenato e plasmato dal massaggiatore cieco Biagio Cavanna. In bella mostra anche la Coppa Italia conquistata dai suoi ragazzi che, di fatto, erano tutti gli angeli di Coppi il quale si allenava scortato da loro. Ci sono foto della famiglia Locatelli e di alcuni pozzolesi.”Abbiamo chiesto ai pozzolesi-dice Luciana Rota che ha contribuito alla organizzazione della mostra-di tirare fuori le foto ed i ricordi dai cassetti e così tutto va avanti. La raccolta, fra l’altro, continua durante la mostra.” La stessa Luciana Rota rammenta: “A quell’epoca la Siof non era soltanto una fabbrica che dava lavoro ai pozzolesi. In via Garibaldi ci si andava per portare a casa la pagnotta, ma anche per partecipare con la famiglia, ad ogni livello, alle attività culturali e sportive del cosiddetto Dopolavoro.
La Siof, fondata nel 1923, era il cuore pulsante del paese grazie al moderno paternalismo aziendale dei lungimiranti imprenditori Locatelli, Mazzoleni e Zanella. Lì si facevano i colori, secondo una formula chimica studiata dal professor Guido Rota, lì si cantavano le canzoni, si faceva teatro, si organizzavano le gite e i viaggi fuori porta.” La mostra fotografica, a cura di Mario Didier, viene allestita al Bar Centrale di Piazza Italia, “il Bar di Ugo”, un luogo che è rimasto identico nel tempo, dalla particolare atmosfera retrò, che ha anche ispirato un romanzo di successo edito da Rizzoli, “L’ultimo gregario” di Pier Bergonzi. Lì dove si fermava a bere un caffè anche Gino Bartali. Il 30 giugno la mostra sarà allestita alle Cantine del Castello medioevale di Pozzolo e la si potrà visitare dalle ore 18,30. Quel giorno sarà a completamento di un evento aperto al pubblico e che si protrarrà fino alle 23.30 dedicato al “Ciclismo fra immagini, libri, storie, canzoni e teatro.”
Il clou dell’evento sarà costituito dallo spettacolo teatrale di Allegra de Mandato e di Emanuele Arrigazzi, intitolato “Può una bicicletta volare?”, allestito con musica live nella suggestiva scenografia della piazza del Castello Medioevale. Un cenno a Mario Didier, il curatore della mostra. Mario Didier ha incominciato a coltivare la sua passione per la fotografia negli Anni Settanta e adesso collabora con il quotidiano “La Stampa”. Fotografa il territorio e i suoi eventi, soprattutto di sport (ciclismo, calcio, pallavolo) che interpreta attraverso servizi fotografici i quali evidenziano sempre l’aspetto umano dei protagonisti. Cura l’immagine in tutto il suo ciclo, creando la sua camera oscura e si specializza nel bianco/nero. “In GirocolGiro: i portacolori della Siof” è un progetto realizzato grazie alla collaborazione con la Mostra “Alessandria, città delle biciclette”, Monferrato Comunità europea dello Sport 2017”, “Piemontebike/Piemonte Ciclabile”, ASD Fornasari Auto ed ha il patrocinio della Camera di Commercio di Alessandria, dei comuni di Pozzolo e di Castellania, della Fondazione del Museo del Ciclsimo “Madonna del Ghisallo di Magreglio”, del Distretto del Novese/Museo dei Campionissimi di Novi.
Maurizio Priano