I Carabinieri della Stazione di San Giuliano Vecchio e dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato per rissa aggravata i fratelli Luigi Bruno Cavallaro e Vincenzo Cavallaro, di 32 e 24 anni e Mohammed Zibat, di 22 anni, e hanno denunciato sei persone, uomini e donne tra i 17 e i 51 anni, alcuni dei quali pregiudicati, parenti degli arrestati. Tutto iniziava intorno alle 21.00 del 6 maggio quando una gazzella del Radiomobile interveniva in un palazzo di Spinetta dove due fratelli marocchini riferivano di essere stati aggrediti da due fratelli italiani e uno dei due marocchini presentava un segno al volto per un pugno ricevuto. Il tutto era scaturito perché uno dei due marocchini era stato sorpreso, insieme ad alcuni amici, a fumare per la scale e le cantine condominiali da Luigi Bruno Cavallaro il quale lo aveva redarguito, lamentandosi che il fumo infastidiva le sue figlie.
Per tutta risposta il marocchino lo insultava e in suo aiuto giungevano i cinque o sei amici, armati anche di bastoni, che cercavano di aggredirlo, ma riusciva a scappare e chiudersi in casa non prima di avere colpito con dei pugni la faccia del marocchino che lo aveva insultato. Finito il primo scontro, la pattuglia andava via e il marocchino ferito al volto veniva lasciato alle cure dei sanitari del 118. Ma poco dopo veniva richiesto l’intervento dei militari in forze perché si stavano scontrando le due intere famiglie che si erano date appuntamento sulle scale del condominio, motivo per cui venivano inviate sul posto due gazzelle del Radiomobile e una pattuglia di San Giuliano. Ne era nato un violento parapiglia che veniva sedato dall’arrivo in forze dei militari, i quali trovavano un clima incandescente. Le fazioni, sebbene divise dai militari, continuavano a minacciarsi di morte e insultarsi, arrivando comunque a spintonarsi nuovamente e a darsi schiaffi e calci. I militari li dividevano e arrestavano i tre più facinorosi, provvedendo a denunciare in stato di libertà gli altri sei loro parenti, che comunque venivano divisi e allontanati.
Quattro dei rissanti rimanevano feriti con evidenti segni al volto, ma solo due, i marocchini, venivano trasportati dal 118 in ospedale per le cure del caso e dimessi con prognosi di due e quindici giorni di cure per traumi vari. I tre arrestati venivano posti due agli arresti domiciliari e uno in camera di sicurezza nella caserma di piazza Vittorio Veneto fino all’udienza direttissima svoltasi la mattina dell’8 maggio e conclusasi con la convalida degli arresti, il rinvio dell’udienza e la loro immediata liberazione.