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La triste storia di una donna di San Salvatore Monferrato perseguitata e picchiata dal marito che ha cercato di lasciare

I Carabinieri della Stazione di San Salvatore Monferrato hanno denunciato per atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento aggravato un cittadino italiano di 45 anni, con precedenti di polizia.

A fine aprile una donna si presentava presso la caserma del posto dove denunciava ai militari che da tempo stava vivendo in uno stato d’ansia e paura a seguito dei comportamenti persecutori del marito. Infatti, la donna si era sposata molti anni prima con il 45enne, con cui aveva avuto due figli, ma due anni prima aveva deciso di interrompere il matrimonio a seguito di vicende familiari per le quali a suo avviso non era il caso di continuare la convivenza con l’uomo.

L’uomo però, quando la donna e i figli cambiavano casa, rendeva la vita impossibile alla ex moglie con telefonate, messaggi, insulti e minacce, pedinandola nei suoi spostamenti e appostandosi sotto casa e nei pressi del posto di lavoro della donna.

Seguivano poi due aggressioni fisiche, mai denunciate in precedenza, perché l’uomo, in preda alla gelosia, aveva tentato di impossessarsi del telefono dell’ex moglie, colpendola violentemente con calci e pugni. Continuava la denuncia riferendo quindi di ulteriori minacce, insulti, e pedinamenti in tutti i suoi spostamenti, arrivando l’ex marito ad entrare in casa sua per prendere il suo cellulare e vedere i contatti che aveva, insultandola e minacciandola più volte di fargliela pagare.

Il suo atteggiamento proseguiva ancora per parecchio tempo, seguendola in ogni movimento, tempestandola di telefonate, minacciandola, insultandola, presentandosi alla porta di casa e seguendola con l’auto fino a tagliarle la strada e bloccarla per impaurirla. A fine aprile, la donna, di mattina, andava a prendere la sua auto scoprendo che la stessa, parcheggiata per strada, nel corso della notte precedente era stata danneggiata e, in particolare, l’antenna era stata strappata, i copricerchi erano stati rubati, un finestrino e le spazzole tergicristallo erano state rotte, gli specchietti erano stati rotti e rubati, una targa era stata rubata, il cofano motore era stato danneggiato, un’intera fiancata dell’auto era stata danneggiata perché il suo veicolo era stato speronato con un altro mezzo.

Iniziavano quindi le indagini dei militari del posto, i quali ovviamente sospettavano che l’autore dei fatti della notte di fine aprile fosse proprio il 45enne. I militari andavano a vedere l’auto della donna danneggiata, accertando quindi il colore del veicolo che aveva colpito il mezzo della donna e trovando per terra dei frammenti appartenenti ai fari del veicolo che aveva provocato il danno.

Poi si recavano dal 45enne e chiedevano di vedere la sua auto, la quale era dello stesso colore delle tracce rimaste sulla carrozzeria dell’auto della donna e aveva un faro rotto e i cui pezzi mancanti erano esattamente quelli recuperati dai militari. A quel punto, vista l’evidenza dei fatti, il 45enne confessava di avere provocato lui i danni al veicolo, di avere rubato specchietti, i copricerchi e targa e poi, per la rabbia, di avere urtato la macchina della sua ex con la sua macchina. Restituiva spontaneamente ai militari le spazzole tergicristallo, la targa, i due specchietti retrovisori e i copricerchi che aveva tenuto con sé. Veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria per atti persecutori, furto aggravato e danneggiamento aggravato

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