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A Diano Marina un’oca “gridava” giorno e notte per la solitudine ma un dianese si è preso compassione e ne ha comperata una di tasca sua a Milano


La foce del torrente Evigno all’ingresso del centro di Diano Marina, da tempo immemorabile è chiamata dai dianesi “Laghetto della oche” perché habitat naturale di anatre e oche, ma mentre le prime vanno e vengono, le oche sono stanziali.

Fino a poco tempo fa ce n’erano tre che abitavano in questa mini oasi naturalistica felici e contente, poi qualche settimana fa due cani hanno fatto irruzione nel torrente e ne hanno uccise due: una ciascuno.

I cadaveri degli animali sono stati rimossi ma l’oca rimasta non si è data pace, soffriva di solitudine e continuava a starnazzare giorno e notte.

E’ accaduto per diversi giorni poi un dianese amante degli animali ha deciso di porre rimedio alla situazione: é andato a  Milano ha acquistato un’oca e l’ha messa nel laghetto insieme a quella rimasta che per incanto ha smesso di starnazzare.

Ora le oche, come potete vedere nell’immagine scattata oggi, sono due e vicino tranquille alla foce del torrente, a volte in compagnia delle anatre, altre sole.

Forse qualcuno si metterà a ridere, ma il laghetto delle oche per i numerosi turisti che ogni anno arrivano a Diano marina e soprattutto per i bambini è una piccola attrazione e un’istituzione come il molo delle tartarughe e i bambini, oggi giovani nel pieno della maturità, che 15 anni fa gettavano il pane alle oche quando ritornano a Diano non mancano di fare una “capatina” qui, alla foce del torrente Evigno per salutare le loro “amiche” oche.

 

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