Ha vissuto per diverso tempo a San Bartolomeo al mare e a Imperia e qui ha lasciato un pezzo del suo cuore oltre a numerosi amici, ma adesso vive a Stoccolma, la capitale scandinava oggetto dell’attentato terroristico di oggi pomeriggio, venerdì, che ha provocato tre morti e otto feriti e ricorda molto quelli di Nizza e Berlino per la dinamica.
Tanti dianesi si sono messi in contatto con lei per sapere se stava bene e lei ha rassicurato subito tutti con diversi messaggi sul suo profilo facebook.
Come hanno fatto altri giornali locali, anche noi l’abbiamo contattata, ma le abbiamo chiesto cose diverse da quello che hanno scritto i nostri colleghi. Anche a noi ha ripetuto le dichiarazioni a caldo rilasciate poco prima a due giornali imperiesi, ma oltre a questo abbiamo cercato di capire lo stato d’animo della “dianese” e soprattutto cosa si prova ad essere a breve distanza da un attentato.
Gabriella Piccolo ha grande esperienza ha girato in parecchi luoghi e non si fa pregare nel rispondere alle domande.
A differenza dell’italiana Annalisa Spinelli, intervistata da Sky che ha dichiarato di non aspettarsi un attentato a Stoccolma, Gabrielle Piccolo ceh vive da ormai 4 anni nella capitale Scandinava non ha dubbi.
Ti spettavi un attentato terroristico a Stoccolma?
Avevamo sentore da parecchio che sarebbe potuto succedere anche qui al Nord d’Europa
Cos’hai provato appena l’hai saputo?
Sinceramente appena l’ho saputo mi è venuta la pelle d’oca perché non capisco il motivo di colpire la Svezia che è un paese dove c’è il welfare ai massimi livelli. Qui gli immigrati sono aiutati al 100% in tutti i sensi.
Dov’eri quando è successo?
Io e il mio compagno Anier eravamo entrambi a casa per fortuna. Lui più tardi sarebbe dovuto andare a lavoro, ma ovviamente adesso è tutto bloccato. Sto seguendo le notizie e intanto rispondo ai tanti messaggi di amici che vogliono sincerarsi che stia bene.
Hai sentito qualcuno che era presente?
Un amico che abbiamo sentito al telefono lavora vicinissimo al punto dell’attentato. Si stava recando al lavoro quando gli è passato il camion vicinissimo. Per fortuna non l’ha preso, però ha visto le persone sotto il tir. Abbiamo telefonato ai colleghi di Anier che si trovano sul luogo della strage e dicono che non fanno entrare e uscire nessuno.
Com’è la situazione lì adesso ci sono problemi?
A parte la zona in cui è accaduto di cui ho già detto e parliamo del centro commerciale di Stoccolma, le linee telefoniche adesso sono bloccate e non si riesce a telefonare per cui rassicuro amici e aprenti su Facebook.
Com’è la situazione con i musulmani invece? C’é tensione?
Non c’è tensione con la comunità musulmana, anzi. I musulmani vivono secondo le regole del sistema svedese e si sono integrati benissimo perché la comunità svedese li aiuta ad integrarsi.
Adesso temi per il futuro?
No, non temo per il futuro. Ovunque vai c’è da temere con i tempi che corrono.