La truffa corre sul filo del telefono. A Tortona, ma non solo. E’ accaduto a due pensionati della zona che sono stati contattati da abili truffatori che si spacciavano per carabinieri.

La tecnica è nota ed è stata ribadita da diversi organi di informazione, ma quando si vanno a toccare gli affetti, la preoccupazione per la salute dei nostri cari ci ha dimenticare tutto e sulle ali della preoccupazione siamo disposti a fare qualcosa.

Soltanto, a mente fredda ci accorgiamo che la vicenda era talmente assurda e palese che non stava in piedi, ma sul momento la salute di un figlio o di un nipote è talmente importante che siamo disposti a fare di tutto.

E’ facendo leva su tutto che abili truffatori hanno messo a segno due “colpi” ai danni di pensionati tortonesi.

Tutto inizia con una telefonata: “Buongiorno, siamo i carabinieri,m ci scusi se la disturbiamo ma è successo un fatto grave a suo figlio (o suo nipote)….” con questo stratagemma i ladri mettono in azione il colpo. Spesso indicano anche il nome del figlio o del nipote. E poi va in scena la truffa: si racconta una storia, un incidente stradale in cui è stato vittima il parente, oppure il finto carabiniere passa la cornetta al complice che si spaccia per avvocato e che dice di aver assolutamente bisogno di denaro contattare per impedire al giovane di andare in prigione o perché ha bisogno urgente di cure, o per evitare chissà quale dramma. Le storie possono essere diverse  e più disparate e possono coinvolgere legali, giudici, carabinieri, ufficiali, medici, notai, o altro. Una delle più gettonate in questi tempi è quella del piccolo incidente con un’auto priva della copertura assicurativa: dove il parente sta bene ma è rinchiuso in caserma e per evitare possa andare in prigione, bisogna pagare. E subito.

Inutile dire quanto sia importate il ruolo del finto carabiniere che avvalora la tesi dell’avvocato.

Tutto si conclude con il passaggio del legale, del carabiniere in borghese  o di qualche altro fantomatico personaggio che entro mezzo’ora al massimo, (spesso anche molto prima) si reca nell’abitazione dell’anziano a prelevare il contante.

Il tempo è prezioso, in questi casi, perché più passano i minuti e maggiore e la possibilità che la truffa fallisca. I ladri, infatti agiscono sulle emozioni e sulla preoccupazione che assale gli anziani per la salute dei loro cari. E agiscono quasi a colpo sicuro, ben sapendo che tra le mura domestiche i pensionati, sono soliti custodire diverse migliaia di euro. E sono talmente preoccupati a raccogliere il denaro per salvare il parente che spesso si dimenticano anche di contattarlo il parente coinvolto nel fantomatico incidente

A Tortona, in due occasioni ne hanno portati via oltre 10 mila in questi giorni. Il primo episodio si è verificato nella zona di Corso Alessandria ai danni di un pensionato tortonese che temeva per la salute del figlio mentre il secondo ha coinvolto una pensionata alla quale era stato fatto credere che la nipote aveva avuto dei guai.