Presso la sala del Teatro Civico di Tortona si sono tenuti due importanti approfondimenti storico culturali sul tema: “Quando il grosso era una moneta e la cassa era una banca”, notizie intorno a moneta, risparmio e credito a Tortona e nel tortonese dall’antichità ai giorni nostri.
Venerdì 10 marzo si è tenuta una riflessione di Don Flavio Peloso, postulatore generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione sul tema: “Don Orione e l’economia. Una sorprendente lettera del Santo della carità al ministro delle finanze Jung. Il tema è stato esposto con un inquadramento storico e commento della Lettera di Don Orione nel settembre 1933 a sostegno dell’Hallesismo. Il carattere della lettera di Don Orione e della conferenza di Don Peloso è stato soprattutto etico, di giustizia e di bene sociale. “E oggi? Tra di noi? Nella Tortona solidale dei buoni samaritani quali Don Orione, Don Picchi e Don Remotti?, ha concluso Don Flavio, credo che l’iniziativa e ancor più l’atteggiamento di Don Orione legati alla lettera al Ministro delle Finanze sulla fondamentale questione delle regole dell’economia internazionale, possano essere utili per richiamare la nostra attenzione sul fatto che la carità pastorale e la responsabilità civile hanno anche una dimensione e attuazione politica ed economica. La “politica del Padre nostro” e del “fratelli miei”, senza idealismi ma anche senza rese pregiudiziali, comprende il bene economico e la rete di giustizia e solidarietà sociale”. Entrambi gli incontri sono stati preceduti dagli interventi dal vice sindaco la dott.sa Marcella Graziano, elogiando e ringraziando per queste riuscite manifestazioni culturali dedicate a “moneta, risparmio e credito a Tortona” e dal dott. Cesare Raviolo con una nota storica introducendo le tematiche sviluppate poi dai relatori.
Il primo approfondimento si era tenuto venerdì 24 febbraio con la riflessione di Mons. Vittorio Viola vescovo diocesano incentrato su “Moneta, risparmio e credito. Il senso sociale dell’attività finanziaria. Il tema è stato esposto alla luce dell’Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium” (nn.53-58). “L’Evangelizzazione ha delle conseguenze sociali, ha detto Mons. Viola, un evidenza di esse è già inserita negli Atti: la comunità cristiana nascente ha un ordine sociale nuovo, ad esempio non ha i poveri perchè ha innescato un sistema che non genera povertà anzi che risolve la povertà e il sistema qual’è se non la comunione dei beni distribuendoli secondo le necessità. Pertanto dall’annuncio del Vangelo nasce una realtà nuova che dev’essere inclusiva dei poveri, perseguire il bene comune, la pace sociale e che ha come valore in una società più ampia la difesa del valore del dialogo”
Fabio Mogni