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Chiedono il “pizzo” nel parcheggio dell’ospedale di Alessandria, ma al rifiuto di una donna la aggrediscono e lei viene colta da infarto

Un'altra immagine del parcheggio di fonte all'ospedale

Vi prego vogliate pubblicare questa lettera, volevo segnalarvi un fatto accaduto questa mattina in Città


Per la precisione in piazza Berlinguer sita dinnanzi l’ospedale civile.
All’incirca verso le 9:30 di questa mattina, la mamma della mia compagna mentre come di consueto cercava parcheggio per recarsi a lavoro in ospedale, si è trovata davanti due parcheggiatori abusivi che come avviene tutte le mattine sotto gli occhi di tutti, le chiedevano soldi, al suo rifiuto però stamani uno dei due individui ha cominciato a strattonare l’auto è a picchiare i pugni sui vetri minacciandola verbalmente,  Pur essendo spaventata la signora è riuscita a contattare il 113 che ha inviato subito una pattuglia, giunti sul posto le forze dell’ordine  e hanno trovato il malvivente che è stato fermato, una volta riconosciuto è stato trovato senza permesso di soggiorno.
Purtroppo per lo spavento dovuto a tutta la vicenda, durante la stesura della denuncia presso la questura la signora si è sentita male ed è stata portata in ospedale dove veniva immediatamente ricoverata per principio di infarto.
Queste vicende di violenza in quel parcheggio avvengono quotidianamente senza che nessuno faccia nulla per fermarle, non è la prima volta che vengono denunciati ma tornano sempre. E’ ora di finirla, oggi mi sono sentito rispondere da chi dovrebbe tutelarci che i controlli vengono effettuati ma non possono farci nulla perché questi individui ritornano.
Nei prossimi giorni quando sarà dimessa come farà a tornare a lavoro, dovrà parcheggiare altrove per paura di ritorsioni o qualcuno si attiverà per far sì che non ci si viva continuamente nell’illegalità e non si debba più pagare il pizzo per non rischiare aggressioni o danneggiamenti alle vetture in quel parcheggio?
Lettera firmata
Il lettore molto correttamente si è firmato per esteso pubblicando anche il nome della sua compagna ma noi – volutamente – abbiamo ritenuto di tutelare la sua privacy omettendo i nomi 
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