L’inverno meteorologico si è chiuso lo scorso 28 febbraio, mentre quello astronomico termina oggi, 20 marzo: è dunque tempo di bilanci, per capire come è andato il periodo “più freddo” dell’anno.
Diciamo subito che si è trattata, per il quinto inverno consecutivo, di una stagione relativamente mite, con temperature di circa 1 grado superiori alla media e, per l’ennesimo anno, caratterizzata dall’assenza di neve lungo la costa.
Questo inverno il record del freddo è stato di -14.7°C, il 7 gennaio a Cabanne (GE): un valore sporadico, apice di qualche giorno rigido, in un contesto generalmente più mite. Bisogna risalire al febbraio 2012, quando si toccarono al Sassello (SV) i -22°C, per trovare valori ancora più bassi.
Nel 2016-2017 spicca la situazione di Savona, dove le temperature minime sono state di 1 grado superiori alla media cinquantennale, e le massime addirittura di +1.4 gradi. 1 grado sopra le media per minime e massime alla Spezia, +1.1 per le minime e +0.6 per le massime a Imperia, mentre Genova si “ferma” a un +0.9 per le minime e +0.6 per le massime.
Dal punto vista delle precipitazioni la stagione invernale 2016-2017 si può certamente classificare come poco piovosa. Basta analizzare i dati relativi ai capoluoghi, con Genova che registra un -77,40% di piogge in meno rispetto alla media cinquantennale (73,2 millimetri contro 323,7mm), Imperia un -73,1% (55,4mm contro 206,3mm) e Savona -57,9% (91,2mm contro 216,6mm). Solo nello spezzino l’anomalia negativa è stata parzialmente attenuata (-28,9% rispetto alla media cinquantennale) a causa dell’incidenza delle correnti meridionali che hanno apportato un maggior quantitativo di precipitazioni (351mm contro una media da 493,8mm).
L’episodio più significativo della stagione finisce così per essere rappresentato dal lungo periodo di vento forte registrato a gennaio. Una vera e propria burrasca da grecale che ha interessato sia le zone interne che la costa. Il culmine si è registrato tra il 17 e il 18 gennaio quando l’anemometro della stazione del Lago di Giacopiane ha più volte toccato i 180 km/h. Un evento che ha colpito per la costanza e la ripetitività per giorni anche se, nell’ultimo decennio, sono stati frequenti i casi registrati in Liguria in particolare nel periodo invernale-primaverile (cioè tra gennaio ed aprile).
Dopo aver analizzato quello che è accaduto nei mesi precedenti, diamo uno sguardo anche alla situazione prevista per i prossimi giorni, caratterizzati da un cambiamento delle condizioni meteo, soprattutto da metà settimana. Al momento, infatti, sulla Liguria insistono correnti atlantiche in quota e deboli venti meridionali nei bassi strati che originano il denso strato di nubi presente sulla nostra regione. La situazione andrà poi ulteriormente peggiorando mercoledì, con l’arrivo di una perturbazione sull’Europa Occidentale, che potrebbe provocare piogge diffuse sulla Liguria nei giorni seguenti. Vista la distanza previsionale, ovviamente, sarà importante seguire gli aggiornamenti sul sito www.arpal.gov.it e quelli, continui e in tempo reale, sulla pagina Facebook di Arpal.
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