Si è svolto nei giorni scorsi il Viaggio della Memoria , a conclusione del percorso che ogni anno, da settembre  a febbraio  coinvolge gli studenti delle classi V di diversi Istituti superiori del territorio alessandrino (Liceo Saluzzo-Plana di Alessandria, Istituto Pascal di Ovada. Istituto Rita Levi Montalcini di Acqui Terme, Istituto Volta di Alessandria, Istituto Nervi di Alessandria). Il progetto , ideato e coordinato dal Prof. Giampiero Armano intitolato in questa edizione ‘Totalitarismi e Shoah’  è terminato con la visita da parte di un gruppo di studenti al Lager  di Sachshnausen, ( 35 km a nord di Berlino, nella località di Oranienburg) dove persero la vita circa trentamila persone  perseguitate dal regime nazifascista ( ebrei, omosessuali, prigionieri politici, rom ) a partire dal 1938 e durante la Seconda Guerra Mondiale.

Gli studenti sono stati accompagnati  anche dal Sindaco e Presidente della Provincia di Alessandria, Maria Rita Rossa e dal Consigliere provinciale Enrico Mazzoni.

Di seguito trasmettiamo le emozioni scritte e le riflessioni riportate dagli studenti, durante il rientro dal Viaggio. Gli studenti sono Cristina Coppola, Elisa Paglierino, Asia Mauro, Chiara Motta, Viola Rondoletto, Elena Wang, Eleonora Piombo, Raul Tatar, Daniele Scutellà, Gabriele Ongarelli, Jlenia Migliore.

 

‘ Entrare in un luogo in cui sono state rinchiuse ed uccise ingiustamente tante persone è stata un’emozione forte. Mi resterà per sempre impresso nella mente il senso di dolore e morte che si percepisce in questa luogo.’

 

‘Poche cose al mondo rendono l’dea della tragicità di un evento storico come trovarsi a visitare il luogo del tragico avvenimento.

 

‘Spesso non ci pensiamo. Spesso le persone studiano la storia e credono sia sufficiente. Io che ho avuto la possibilità di fare questa esperienza posso dire  che visitare quel luogo sia molto più esaustivo per comprenderne l’orrore. Nessuno dovrebbe mai dimenticare ciò che è successo.

 

‘E’ stato emozionante ripercorrere i passi di migliaia di deportati che hanno trovato la morte nel lager e ancora più toccante comprendere fino a dove la cattiveria umana possa arrivare.

 

‘Penso che alcune cose non possano proprio essere dimenticate. Non sarebbe giusto. Non ci si può dimenticare delle vittime torturate ed uccise nei modi più atroci. Provo orrore a pensare che una persona possa fare ciò ad un altro essere umano, a considerarla un numero da eliminare.

 

‘Porterò con me per sempre la visita al Campo di Sachsenhausen. Mi ha fatto provare forti emozioni, tanta tristezza e tanta rabbia. Bisogna continuare a ricordare affinché si possa tramandare a coloro che verranno dopo .

‘Fin da quando avevo sette anni sento parlare di Olocausto. Tuttavia la scuola spesso priva del suo significato profondo questo tragico evento. Le lezioni del Prof. Armano e del Prof. Pietrasanta sono state per me uno stimolo alla riflessione e mi hanno invogliata ad intraprendere il viaggio.

La visita al Lager mi ha toccata profondamente, lasciandomi ricordi indelebili. Mi ha colpita particolarmente la visita alle baracche nelle quali migliaia di soldati hanno trascorso un periodo terribile . Molto commovente anche la deposizione della corona in onore delle vittime, seguito dal discorso della Presidente Maria Rita Rossa.

 

‘Dopo la deposizione della corona abbiamo formato un cerchio ed abbiamo riflettuto in silenzio sul vero significato dell’Olocausto’

 

‘ La visita al Campo di Sachsenhausen mi ha fatto comprendere che il dolore è presente  e vivo ancora oggi e che il ricordo è fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni il valore della vita.

 

‘Parlarne in classe, partecipare a conferenze, vedere film o interviste sono certamente dei modi efficaci per ricordare la crudeltà della Shoah. Tuttavia visitare il campo di concentramento , vedere i luoghi dove tante persone hanno sofferto ingiustamente è stata un’esperienza unica. Indescrivibile!

 

Visitare il Lager di Sachsenhausen ha suscitato in noi grandi emozioni che ci porteremo a casa e racconteremo ai nostri compagni ed amici che non hanno vissuto questa esperienza per diffondere e non dimenticare mai la atrocità accadute.