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Isola Sant’Antonio si mobilita contro la discarica di amianto a breve distanza che sorge in provincia di Pavia. Giovedì un incontro pubblico


Una cava equivalente a 19 campi di calcio, quindi lunga due chilometri, 720 mila metri cubi di amianto di cui il 25 per cento proveniente dalla Lombardia e il resto da tutto il Nord-Italia. Quanti camion al giorno e lungo quali strade?

Questi alcuni problemi che solleva il Comitato spontaneo contro discarica amianto a Ferrera Erbognone, a pochi Km di distanza dalla Valle Scrivia.

Il punto sulla situazione verrà fatto ad Isola Sant’Antonio presso la Sala convegni Biblioteca adiacente al Comune  Giovedì 23 febbraio alle ore 21 durante un’assemblea pubblica in cui verrà deciso anche il da farsi.

 

Sono previsti interventi di: Sabrina Pastrello, presidente del Comitato e Davide Fabbretti, coordinatore dell’Osservatorio nazionale Amianto

 

 

Di seguito alcune considerazioni del Comitato: 

Sul territorio fra Basse valli Curone, Scrivia e lungo il Po lomellino esiste una forte presenza di situazioni di pericolo ambientale e di rischio inquinamento. Ad esempio l’immensa centrale di Sannazzaro esplosa in sette mesi ben tre volte, le cave adiacenti e la Oxon.

Tutte sorte nel quasi totale disinteresse delle comunità limitrofe.

Se ci si muove prima si può bloccare impianti a rischio. Si pensi ad esempio alla centrale Edison di Casei, alla Solchem, alla centrale a incenerimento sorgo, alla cava smarino di Gerola.

Non possiamo accettare la logica della terra marrone, come sosteneva quel tecnico dell’Edison nel 2002 nel corso di una assemblea a Molino. La nostra è già terra briuciata e quindi impianti inquinanti non disturberebbero ulteriormente.

Alcuni dati indicano in questa terra di confine fra Alessandria e Pavia una presenza fuori norma di polvere sottili e di sostanze che avvelenano l’aria che respiriamo. Troppo alta la percentuale di malattie respiratorie per non preoccuparcene.

Ora a poche decine di metri dal confine della raffineria si vuole creare il più grosso centro lombardo di deposito

amianto. Il che vuol dire un passaggio ancora più elevato di camion per le nostre strade.

L’amianto va smaltito, questo è certo, ma vorremmo avere chiari tutte le caratteristiche della cava, delle procedure e del rispetto delle norme da parte di ditte private che trasportano autentiche bombe su camion, E soprattutto capire chi controlla il tutto, viste le tantissime sorprese negative offerteci dai gestori di rifiuti o di sostanze tossiche.

Solo se siamo in tanti possiamo ottenere risultati.

Comitato spontaneo contro discarica amianto



 

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