Il primo firmatario del documento, Gianluca Vignale, spiega: “Posti Italiane, come è noto, ha proceduto ad una riduzione della consegna della posta in molti Comuni del Piemonte. Tale riduzione, che prevede la consegna solo in alcuni giorni ha creato numerosi disagi. Uno su tutti per esempio: il danno arrecato alla stampa periodica. Poste Italiane non è un partner postale privato ma un’azienda partecipata dal pubblico peraltro in utile: non è però concepibile che la salute di una azienda derivi dal taglio di servizi essenziali quando il socio principale è lo Stato“.
Massimo Berutti, cofirmatario dell’ordine del giorno aggiunge: “Confido che questo documento faccia cambiare il passo alla Giunta regionale in modo che si lavori realmente per risolvere il problema con il Governo nazionale alzando la voce e difendendo quelle zone rurali che spesso vengono citate per abitudine ma senza intervenire con azioni concrete a loro sostegno e tutela. In questi mesi la Giunta ha promosso tanti incontri con questi Comuni ma senza alcuna conseguenza pratica sul fronte della difesa dei servizi offerti dagli Uffici Postali locali: tanto fumo elettorale e neppure un richiamo al governo“.
I due consiglieri concludono: “La direttive 2008/06/CE orevede che i servizi postali per i cittadini debbano essere assicurati in modo permanente. La Giunta regionale faccia valere questo principio con i vertici di Poste Italiane: altrimenti il rischio è che rischiamo di usare l’Ue solo quando questa ci impone misure punitive e invece non la utilizziamo quando può garantirci servizi migliori e più efficienti. Il Piemonte è la regione italiana che ha il maggior numero di paesi in area alpina e appenninica: è evidente che il tagli di servizi all’interno della nostra Regione abbia un impatto diverso rispetto a tutto il resto d’Italia e che quindi ciò debba essere fatto valere a livello nazionale pretendendo un trattamento diverso“.