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Alessandria, marocchino ubriaco prima picchia la sorella e poi fa resistenza ai Carabinieri, arrestato e condannato, è libero


I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per porto di arma da taglio e rifiuto di indicazioni sulla identità personale Ahmed Housni, cittadino marocchino di 32 anni, clandestino e pluripregiudicato, nell’occasione anche segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti. Alle 19.30 del 7 febbraio una gazzella del Radiomobile veniva inviata con urgenza nel quartiere Pista in quanto i residenti di un condominio  telefonavano al 112 preoccupati perché sentivano l’Ahmed Housni e la sorella urlare per le scale del palazzo e l’uomo che stava aggredendo la donna per l’ennesima volta. Infatti, lo straniero,  completamente ubriaco,   pretendeva di entrare con la forza nell’abitazione della sorella e questa si rifiutava di ospitarlo proprio perché ubriaco. Come tutte le volte precedenti, tra i due scoppiava un furioso litigio e i condomini del palazzo sentivano la donna chiedere aiuto e telefonavano quindi al 112. Appena giunti, i militari della gazzella trovavano la donna in lacrime che usciva dall’ascensore, mentre Housni scendeva le scale barcollante in stato di evidente ebrezza alcolica. La ragazza correva incontro ai militari dicendo che non sopportava più il fratello. L’Housni avvicinatosi ai militari con fare minaccioso gli intimava di farsi i fatti loro perché quello che stava succedendo era un affare di famiglia. Alla richiesta dei documenti, si rifiutava più volte di consegnarli e decideva di allontanarsi. Veniva avvisato che se non forniva le generalità anche solo verbalmente sarebbe stato accompagnato in caserma per identificazione, e, all’ennesimo rifiuto, veniva invitato a salire sull’auto di servizio, ma l’uomo passava alle vie di fatto colpendo con spintoni e pugni i Carabinieri nel tentativo di allontanarsi. L’uomo veniva quindi bloccato, ma continuava a colpire  i militari anche con alcuni calci finché veniva definitivamente immobilizzato, ammanettato e fatto salire sul veicolo. Durante la perquisizione personale nelle sue tasche venivano rinvenuti 2,2 grammi di hashish e un coltello a serramanico di grosse dimensioni, che venivano sequestrati. A quel punto veniva identificato grazie alle informazioni che i militari ricevevano dalla sorella e veniva  accertato che l’uomo spesso si presentava nel palazzo ubriaco e teneva atteggiamenti aggressivi e violenti. I litigi con la sorella sfociavano, oltre che nel disturbo verso i condomini, anche in aggressioni fisiche verso la donna, la quale però non ha voluto comunque presentare alcuna denuncia-querela per i fatti da lei subiti. Durante il trasporto in caserma Housni continuava a scalciare dentro l’auto di servizio, sputando più volte verso i militari, colpendo solo sulla paratia che lo teneva ristretto nei sedili posteriori dell’auto. In caserma colpiva con testate la porta della camera di sicurezza e solo l’intervento di personale del 118 riusciva a sedarlo e diagnosticarne lo stato di ubriachezza.  Veniva quindi trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia fino alla mattina del 9 febbraio quando veniva accompagnato presso il Tribunale per l’udienza direttissima, conclusasi con la condanna  a cinque mesi di reclusione e la sua immediata liberazione.

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