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Personaggi Alessandrini: come deve essere l’alessandrino doc


Fausto Bima ha scritto La storia degli alessandrini, Umberto Eco nei suoi scritti ha sempre sottolineato il singolare carattere del personaggio definendo alesandrinità questo radicato modo d’essere Il Bar Baleta è stato per parecchi anni il banco prova testimone di questa realtà

La città di Alessandria, dal giorno della sua nascita 3 maggio 1168, è terra fertile protetta da due fiumi: il Bormida, il Tanaro, posto di confine per cui sempre invasa da un oppressore, il più forte, da qualunque parte provenga.

Il continuo mutare dei vertici ha sottomesso gli abitanti ad usi, consuetudini differenti per cui s’è assunto nel corso dei secoli quel modo d’essere tipico d’una città … Da una Signoria all’altra .. passata:/ austriaci, spagnoli, francesi, ../ senza pietà l’han occupata,/ il nostro suolo si son contesi./ per cui in tante traversie ne hanno plasmato l’istinto .. È gente dall’indole schiva,/ nel bisogno è generosa,/ nell’operosità è volitiva,/ nella nebbia misteriosa!

Queste poche rime aiutano il lettore a leggere nell’animo dell’autentico alessandrino,  inquadrano il temperamento sempre vigile, all’apparenza disinteressato, pur con gli accenti accentrati individualmente si posano ove  .. Vi son angoli, scorci:/ unici, suggestivi, rari../ ove sornione sbirci,/ seppur di fretta appari.

È l’atteggiamento tipico appartenente a chi … Nulla sfugge alla vista,/ sian bagatelle o grand’affari: in tutti i rioni, da Orti, a Cristo, o Pista,/ non li lasci ai tuoi compari!

Dunque questa predisposizione intende il controllo di tutto su tutti, pur non intromettendosi.

Gli alessandrini sono individui operosi, sanno lavorare, a volte snobbano le loro capacità proprio per quella caratteristica indipendenza formata sotto secoli di oppressioni. … Qui ognun si sa arrangiare,/ a questo mondo, come tutti!?/ La mente sa ben lavorare,/ per ottenere buoni frutti.

La nostra letteratura è ricca di aneddoti, sottolinea il comportamento naturale, ben descritto da Fausto Bima, Umberto Eco in Baudolino, Pierluigi ed Ettore Erizzo ne Il regalo del Mandrogno, tanto per citare i più diffusi.

Il teatro rappresenta l’alessandrino in modo sorprendente ogni Natale in Gelindo .., inoltre … Due gran maestri,/ nello scriver tal vezzi,/ furono assai ben desti:/ sia Locardi come Fozzi./ Le lor voci, assai lente,/ han saputo raccontare/ tante virtù. Certamente/ son tutte da considerare sul palcoscenico.

                                                                                Franco Montaldo


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