E’ deceduto Angelo Muzio, ex senatore, sindaco di Frassineto Po consigliere provinciale e vicepresidente della Provincia di Alesandria.
Già parlamentare della Repubblica, dal 1992 al 2006, segretario di circolo del Partito democratico di Casale Monferrato, membro della Segreteria provinciale, presidente onorario dell’Associazione culturale Libri in Porto, cofondatore del Villaggio del Libro di Frassineto Po.
Di seguito il ricordo del sindaco di Casale Titti Palazzetti e del rpesidente dlla provincia Rita Rossa
Ieri pomeriggio a Torino abbiamo partecipato insieme, Angelo Muzio ed io, al tavolo Regionale per la vertenza “Mondial”. Angelo aveva fatto sentire la sua voce, autorevole come sempre, nel tentativo di una mediazione nell’interesse dei lavoratori.
Stamattina la notizia della sua scomparsa improvvisa mi ha colpita profondamente, dopo Riccardo Coppo e Riccardo Triglia, in breve tempo, se ne è andato un altro protagonista determinante della vita politica e amministrativa del nostro territorio.
Ci lascia un politico di lungo corso, con una lunga esperienza maturata anche in ruoli nazionali di alto profilo.
Ci lascia un uomo che ha dedicato la sua vita con un impegno instancabile, con una visione ampia e articolata, ed un amore profondo e costante per il benessere della nostra gente.
Titti Palazzetti
«L’improvvisa scomparsa del sen. Angelo Muzio mi addolora profondamente perché la comunità perde con lui un rappresentante istituzionale di altissimo profilo e io personalmente perdo un amico con cui ho condiviso diversi anni della mia esperienza politica a servizio del nostro territorio locale.
Angelo Muzio amava l’infinità degli ideali e aveva certamente una visione alta, ma allo stesso tempo apprezzava le cose semplici, altrettanto profonde e belle. Sapeva ascoltare le persone da politico consapevole e mai superficiale e, nel saper prendere le decisioni, non ha mai dimenticato la caratteristica distintiva del suo essere: un uomo dalla grande umanità e dal cuore generoso.
Di lui ricordo infatti l’inizio dell’attività come sindacalista alla Camera del Lavoro e di lui non posso non sottolineare i prestigiosi incarichi nel Parlamento italiano: sempre però le sue battaglie, le sue prese di posizione, la sua testimonianza politica e il suo servizio istituzionale denotavano un profondo attaccamento al territorio, sia quello del suo Monferrato, sia quello complessivo della Provincia alessandrina.
Proprio in questo ambito istituzionale abbiamo condiviso un lungo tratto di percorso, soprattutto nell’ultimo biennio, con una collaborazione stretta e tanto proficua quanto appassionata nel rappresentare le esigenze e le aspettative della nostra Provincia.
Angelo Muzio è stato un amministratore che ha sempre denotato un grande rispetto delle e per le Istituzioni democratiche e, nell’assumere le proprie scelte amministrative, non ha mai dimenticato i valori della giustizia sociale, dell’equità e della tutela dei più deboli.
L’attaccamento a questi valori è stato sottolineato anche in un momento particolarmente complesso quando, a seguito della recente riforma, si è dovuto riorganizzare funzionalmente l’Ente Provincia. Anche in questa contingenza, Angelo Muzio ha rimarcato l’esigenza di una rappresentanza convinta del territorio e del doversi mantenere “vicini” ai problemi e alle aspettative della comunità di riferimento di un Ente territoriale — quale la nostra Provincia — che per vastità e potenzialità necessita di un governo attento: un governo non solo recettivo dei problemi, ma anche lungimirante nel sostenere le ragioni dello sviluppo economico-produttivo oltre che sociale e culturale dei cittadini.
Proprio questa dimensione legata anche alla sua sensibilità culturale oltre che politico-istituzionale, fanno di Angelo Muzio un “grande” della nostra terra e una persona che vorrei ricordare — insieme ai tanti colleghi amministratori e ai tanti cittadini del suo Comune e della Provincia alessandrina che lo piangono in questo momento — come uomo dalla vasta curiosità intellettuale (per i libri, la poesia, la filosofia, la storia, le storie della sua terra…) e con una visione profonda del senso dell’esistere e del “servire la cosa pubblica”.
Grazie Angelo, la terra ti sia lieve!».
Maria Rita Rossa