Nella tarda serata del 13 gennaio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Alessandria, coadiuvati dall’Arma di Spilimbergo (PN), hanno fatto irruzione in un bar nel centro di Maniago (PN), bloccando e sottoponendo a fermo:
- FILOMENO Cosimo, 40enne di Brindisi;
- SAVOCA Daniele, 36enne di Vajont (PN),
entrambi pregiudicati, ritenuti autori della violenta rapina commessa lo scorso 6 dicembre ai danni della CM Gioielli di Pozzolo Formigaro , allorquando due individui di sesso maschile, a volto scoperto, dopo essersi finti clienti carpendo la fiducia del gioielliere, improvvisamente lo aggredivano con inaudita violenza, colpendolo ripetutamente con pugni e calci – che procuravano alla vittima un trauma cranio-facciale con frattura pluriframmentata della mandibola oltre alla distorsione della rachide cervicale e a numerose contusioni al costato – anche mentre questi, caduto a terra, cercava disperatamente di difendersi e, impossessatisi di un rotolo di gioielli del valore di circa 30mila euro, si davano alla fuga facendo perdere le loro tracce.
Le serrate indagini immediatamente avviate, grazie anche ai filmati realizzati dall’impianto di videosorveglianza – dai quali emergeva tra l’altro come uno dei due si era già recato in gioielleria nei giorni precedenti ed aveva fatto piccoli acquisti per “accreditarsi” come cliente – ed al coraggio della vittima, che riconosceva con assoluta certezza, tra quelli che gli venivano mostrati, i volti dei due soggetti, consentivano ai militari di concentrare subito l’attenzione su SAVOCA E FILOMENO, “traditi”, nel corso delle meticolose ricerche condotte dagli inquirenti nell’ambito degli autori di analoghi reati in tutto il territorio nazionale, proprio dal loro modus operandi particolarmente violento.
Mentre la presenza di SAVOCA veniva “localizzata”, dopo poco, in un ristretto ambito territoriale in provincia di Pordenone, FILOMENO risultava aver trovato rifugio all’estero subito dopo la rapina, per cui venivano attuati, tra l’altro, una serie di servizi di appostamento prima, al fine di individuare il “rifugio” di SAVOCA, e di pedinamento poi, di questi, per arrivare a FILOMENO. Nel frattempo, grazie agli ulteriori, molteplici e gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli investigatori, il P.M. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria, Dott. Giancarlo VONA, il 30 dicembre 2016 emetteva nei confronti dei due un provvedimento di fermo di indiziato di delitto[1], a cui veniva data esecuzione, come si è detto, lo scorso venerdì, allorquando i due malfattori, convinti ormai di averla fatta franca, si erano dati appuntamento nel bar di Maniago.
Nella circostanza SAVOCA Daniele, sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di ben 16 dosi preconfezionate di sostanza stupefacente, tra eroina e cocaina, pronte per essere cedute ad eventuali acquirenti, poste sotto sequestro insieme ad ulteriori cento grammi circa di cocaina, 20 di eroina ed a 700 euro ritenuti provento di pregressa attività di spaccio, rinvenuti all’interno della sua abitazione. Per il possesso della droga, SAVOCA veniva altresì tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente[2].
Espletate le formalità di rito, i due sono stati momentaneamente ristretti presso il carcere di Pordenone.
[1] In quanto ritenuti responsabili dei reati di cui agli artt. 110, 628 c. 3, n. 1) c.p. (concorso nel reato di rapina aggravata, che prevede, tra l’altro, una pena della reclusione che va da quattro anni e sei mesi a vent’anni ) e 110, 582, 585 e 576 n. 1), 61, n. 2) c.p. (concorso nel reato di lesioni personali pluriaggravate).
[2] Ex art. 73 del D.P.R. n. 309 del 1990.