Nella giornata di venerdì, i carabinieri della Stazione di Ovada hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, Rodolfo MODENA, ovadese 59enne, e Aziz SEBBAR, marocchino 36enne, entrambi pluripregiudicati residenti in Ovada.
L’ordinanza di custodia cautelare del GIP di Alessandria, su richiesta della locale Procura, è stata emessa con le accuse di rapina (per entrambi) e di due furti aggravati (per il solo MODENA).
Si tratta di tre attività investigative distinte che la Stazione di Ovada ha condotto contemporaneamente per tre distinti crimini, reati contro il patrimonio avvenuti in Ovada tra ottobre e dicembre 2016. Le risultanze, che hanno portato all’identificazione dei rei, sono poi giunte sul tavolo della Procura di Alessandria che ha riunito i tre procedimenti richiedendo citate misure.
Il primo episodio, risalente al 26 ottobre 2016, aveva visto il furto di una somma di denaro inferiore ai 20 euro previa forzatura di un distributore automatico di latte sito nel centro di Ovada. Le attività dei militari, integrate con l’escussione di testimoni e lo studio di alcuni filmati di videosorveglianza, permettevano di deferire in stato di libertà il MODENA e un altro ovadese, anche lui già noto alle forze dell’ordine.
Il secondo episodio, del 20 novembre 2016, ha visto i militari di Ovada intervenire a seguito di una lite in strada, in cui era coinvolto un noto pregiudicato ovadese, che riferiva di aver litigato poco prima con due persone, le quali, dopo averlo percosso, l’avevano derubato del cellulare. Dalla descrizione dei rei e dall’escussione di alcuni testimoni, i militari identificavano sia il MODENA che il SEBBAR, immediatamente individuati, e, a seguito della perquisizione presso l’abitazione dell’italiano, veniva rinvenuto anche il cellulare.
Il terzo e ultimo fatto scoperto è il furto alla gioielleria “S/B” di Ovada, avvenuto lo scorso dicembre. Sulla base delle indicazioni della parte offesa, che riconosceva poi il MODENA in foto, i militari hanno potuto nuovamente deferire in stato di libertà l’italiano, al quale è stato contestato il furto aggravato di oltre 30.000 euro.
Le risultanze ottenute per i tre crimini hanno condotto poi i Carabinieri a richiedere per entrambi i soggetti una misura cautelare, evidenziando la loro propensione al crimine e la spiccata violenza dimostrata. Il concorde parere dell’A.G. ha portato ai provvedimenti eseguiti nei confronti del MODENA, rintracciato e condotto presso la Casa Circondariale di Alessandria, e del SEBBAR, già recluso presso la casa circondariale per altra causa (era stato arrestato, sempre dai Carabinieri di Ovada, il 26 novembre scorso) al quale il provvedimento è stato notificato in carcere.
I Carabinieri di Ovada stanno proseguendo le indagini al fine di giungere all’identificazione del complice di MODENA nel furto alla gioielleria.