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ESCLUSIVO: La storia tortonese del pedofilo alessandrino che si è ucciso; frequentava San Matteo, lavorava al Monopolio e recitava Erode in Gelindo


Le cronache nazionali hanno parlato in lungo e in largo di Tonino Marci, l’allenatore alessandrino delle giovanili di calcio di 63 anni che prima è stato  arrestato per aver abusato sessualmente di molti ragazzini e poi, ieri, si è tolto la vita in carcere suicidandosi con una borsa di plastica soffocandosi.

I lettori di oggi cronaca sanno che noi non trattiamo in maniera approfondita gli avvenimenti locali che salgono agli onori della cronaca nazionale (Vedi il festival di Sanremo ad esempio), ma quella che vi raccontiamo qui è una storia esclusiva: gli anni che Tonino Marci, ha trascorso a Tortona prima di trasferirsi ad Alessandra e fare l’allenatore di calcio in diverse squadre giovanili, il bacino di utenza, dove, secondo l’accusa, adescava le su vittime per portarle nella sua abitazione e abusare sessualmente di loro.

QUI trovate l’articolo che narra l’arresto del pedofilo. L’epilogo della morte ve lo risparmiamo, ma vi raccontiamo le origini dell’uomo.

Tonino Marci si era trasferito a Tortona oltre 40 anni fa. Poco più ventenne aveva iniziato a frequentare la parrocchia di San Matteo dove era già molto conosciuto. Era considerato un po’ il supervisore dell’oratorio, essendo uno dei giovani più grandi era considerato un po’ come il supervisore, una specie di responsabile. Frequentava il gruppo giovanile di allora e a dicembre del 1977 era stato chiamato per la recita natalizia di allora.

Il gruppo teatrale parrocchiale di allora guidato da Giovanni Simonelli e Marziano Canegallo, lo aveva scelto per impersonare Erode, il Re che uccise tutti i bambini e bisogna ammettere che sapeva interpretare davvero bene il personaggio tanto che venne chiamato anche l’anno successivo.

Alla parrocchia di San Matteo con il nuovo parroco Don Pino Scabini rimase diversi anni ed è stato qui che ha iniziato ad allenare le squadre di calcio giovanili

Capelli neri e di corporatura robusta aveva trovato lavoro in una cooperativa privata che lavorava ai Monopoli di Stato. Abitava in via Emilia nord in zona “Fitteria” nel vecchio stabile che un tempo ospita l’omonima trattoria gestita allora dai Salvarezza.

da allenatore di calcio della parrocchia è diventato ben presto allenatore di squadre giovanili locali, poi dopo qualche anno ha lasciato Tortona per trasferirsi ad Alessandria e nessuno in città lo ha più visto.

Non sappiamo se già da allora avesse sviluppato le tendenze che poi lo hanno portato a diventare un pedofilo, ma tanti bambini, allora, furono dispiaciuti per aver perso l’allenatore e uno dei responsabili dell’oratorio.

Visti i recenti fatti di attualità, forse è stato meglio così.

 

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