E’ stato inviato in Regione, entro lo scorso 31 dicembre, lo studio di fattibilità del Progetto “Prigionieri del Gusto”, che l’Amministrazione Comunale intende realizzare a riuso del fabbricato ex carceri di Tortona, come Polo di valorizzazione dei prodotti enogastronomici del territorio; studio realizzato utilizzando apposito contributo regionale e risorse proprie dell’Ente.
L’obiettivo è ricavare, all’interno di un fabbricato di elevato valore storico artistico, laboratori e corsi di approfondimento, conoscenza e studio, attraverso la lavorazione, produzione e somministrazione di cibi e bevande (cucine e locali ristoro); rappresentanza, salvaguardia e tutela dei produttori (uffici delle associazioni e consorzi delle produzioni agricole e vitivinicole della zona);sviluppo e ricerca (sedi start up innovative a tema);eventi e manifestazioni specifiche relative ai prodotti o di matrice promozionale, culturale e di intrattenimento funzionali a trasferire un’immagine del territorio come significativo mix di opportunità di fruizione turistica capace di coniugare buon cibo, natura e cultura in genere (spazi espositivi);oltre a locali per l’accoglienza extra-alberghiera con servizi relativi.
Il progetto prevede la ristrutturazione interna del fabbricato, con impianti tecnologici dal minimo impatto e prevedendo tecnologie di basso consumo ed alto rendimento attraverso sistemi di energia rinnovabile.
Nel dettaglio si è ipotizzato:
- per il Piano Terreno (350 mq circa compresi i 150 già ristrutturati) un utilizzo legato alla lavorazione, produzione e somministrazione di cibi e bevande. Gli ambienti di questo livello potrebbero anche ospitare funzioni collegate all’utilizzo della corte interna (200 mq), naturale luogo di eventi e manifestazioni varie oltre che per l’organizzazione con cadenza bi-settimanale di mercatini a Km 0, sinergici e complementari con il tradizionale mercato bi-settimanale, in orario mattutino, che si svolge nell’antistante piazza Milano;
- al Piano Primo una parte (160 mq su due livelli intermedi) potrebbe essere utilizzata per ospitare laboratori e convegni, quella più ampia (200 mq) invece potrebbe ospitare spazi espositivi e mostre, ma soprattutto essere utilizzata dalle varie associazione del territorio che parteciperanno al progetto, come sede operativa e di rappresentanza; la stessa zona potrebbe essere utilizzata per ospitare spazi in coworking o aiutare l’attivazione e lo sviluppo di startup;
- al Piano Secondo (240 mq) invece potrebbe essere ospitata una struttura di accoglienza extra alberghiera, con accesso riservato, funzionale ad un contesto povero di queste strutture.
Il costo complessivo di realizzazione dell’opera è stimato in € 1.500.000,00, la cui copertura è ipotizzabile per un 35% da finanziamenti privati, per un 30% da contributi vincolati reperibili presso la Regione o lo Stato, per un 25% da finanziamenti erogati da fondazioni bancarie e per il rimanente 10% da stanziamento del Comune di Tortona.
Lo studio di fattibilità realizzato va nella direzione di restituire alla Città un edificio storico, con una rinnovata funzione di specchio del territorio, nell’ottica di sviluppo e promozione del turismo, del commercio e della promozione della filiera enogastronomica che si interfacci con i produttori e le aziende locali.
Il progetto ha tenuto conto delle manifestazioni di interesse già pervenuta da alcuni importanti soggetti strategici nella locale attività di promozione e valorizzazione, tra cui il Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi e La Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, dell’Associazione Slow Food Condotta del Tortonese e dell’Associazione Colli di Coppi, oltre che del potenziale interessamento e sostegno di numerose altre realtà impegnate per la promozione e valorizzazione culturale, turistica, artistica e sportiva del nostro territorio.
“E’ sicuramente un progetto molto importante che ci consentirebbe di recuperare al pieno utilizzo un edificio storico, come quello delle ex carceri – dichiara l’Assessore ai Lavori Pubblici Davide Fara; ovviamente adesso arriva la parte più complessa, ossia quella di iniziare la raccolta fondi per procedere con le fasi di progettazione e arrivare alla materiale realizzazione dell’opera”.