Renzo Penna ha proposto un testo concentrato su un periodo tanto importante quanto orrendo della nostra storia. Ha sottolineato le atrocità avvenute, descrive le osservazioni di chi possiede, anche nei ricordi, notevoli testimonianze. Il libro sarà presentato il 15 gennaio 2017 alle ore 16.30 presso il Museo Etnografico C’era una volta in piazza Gamberina, relatore il giornalista Alberto Ballerino
Le vittime in ogni conflitto fra Nazioni sono in prima persona i militari, esposti ai colpi del nemico; i civili, ossia coloro non investiti d’una mansione bellica, eppure sono presi di mira, per una fatalità o per l’altra, dalle angherie dei combattenti, avversari o meno.
Sono stati i racconti proprio di queste persone ad interessare l’autore, raccolti nel titolo:Vittime Dimenticate, edito dall’Edizioni dell’Orso con prefazione sottoscritta dall’eminente Marco Revelli.
L’autore s’è prodigato in un impegno notevole, ha ascoltato persone, forse le più impensate, per esporre puntualmente le circa 260 pagine intente a ricordare tanti individui, lontani dalle zone operative, eppure tanto vicine all’atroce morte, colpite da un’invisibile pallottola, spuntata chissà da dove.
Gli eventi descritti seguono un ordine cronologico, si soffermano su momenti di intenso dolore per i familiari, un dolore profondo, ampio atto a coinvolgere tutta la nostra terra, anzi la nostra Penisola, con un carico di vite umane ragguardevole, scomparse in un attimo, ignare, senza la minima rimembranza, nemmeno d’una semplice parola.
Il testo è una fonte da leggere, soprattutto da meditare, i contenuti descrivono ricordi terribilmente atroci accaduti in un periodo storico ancora vivo, anche se molti di noi non hanno vissuto in quegli anni, un libro destinato ad un lettore maturo, ben s’addice ad una biblioteca scolastica di livello superiore.
Ogni famiglia piange una vittima innocente, dimenticata dalla storia, ecco perché il titolo è ben mirato per i contenuti, accarezza, rammenta gli eventi successi, quasi con timore.
Renzo ha esposto le atrocità ascoltate con obiettività, per la conquista di un misero fazzoletto di terra, al prezzo di troppe inutili vite umane, soprattutto innocenti.
Franco Montaldo