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I sindaci rassegnati davanti all’ospedale di Tortona sono l’emblema di un 2016 bisesto e funesto che non ha portato nulla di buono


Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.


La foto dei Sindaci del tortonese, con tanto di fascia tricolore, davanti a quello che era l’ospedale di Tortona con dietro il portone d’ingresso chiuso, e’ l’emblematica chiave di lettura di anni di storia.
Vorrei che qualcuno dicesse ai tortonesi chi e quando dei Sindaci presenti e non nella foto hanno fatto passi concreti per contrastare la chiusura di quel portone; perche’ il significato di quel portone chiuso, ammesso e non concesso sia sfuggito a qualcuno, va ben al di la del significato apparente ma rappresenta a mio parere la chiusura di un ospedale o meglio dell’ospedale di Tortona.
Se poi ci accontentiamo dei viaggi in pulmann a Torino o delle paesane riunioni come quella della foto, con pochi passanti distratti ad ascoltare, allora ci siamo meritati sia i rappresentanti nella foto che la chiusura della struttura.   Ricordate tortonesi, ricordate………………..
Sono stato all’Avis ed ho notato una delle tante lapidi che sono nei muri della struttura. Una delle tante sottolineerei. Ecco quella potrebbe essere per tutti noi ma soprattutto per i giovani la meta per una riflessione personale e collettiva.
Uomini e donne del secolo scorso ha contribuito con le loro sostanze, modeste o meno non conta, e le loro iniziative a dare a Tortona un Ospedale, con la O maiuscola, per tutta la popolazione oltre ad aver combattuto due guerre anche e soprattutto per la nostra liberta’ e lottato contro una miseria che noi conosciamo solo parzialmente attraverso i libri di scuola (per fortuna nostra).
Chi e’ venuto dopo?  Grazie a Dio non ha conbattutto piu’ guerre, ha goduto e vissuto del boom degli “60, ha trovato migliaia posti di lavoro nelle aziende piccole e grandi costruite dai loro padri e nonni nel dopo guerra e poi……………….?
 Direi che la foto, come il Quarto Stato di Pellizziana memoria e mi si perdoni l’ardire, rappresenta una lunga storia di fame, miseria e sfruttamento in cammino verso un futuro diverso cosi’ quella foto rappresenta la resa di una citta’, e del suo territorio, per mancanza di idee e volonta’ di mettersi in gioco (tradotto: rischiare in prima persona).
Se poi vogliamo analizzare la foto ed esprimere un pensiero su cio’ che mostrano i Sindaci allora direi che il messaggio che trasmettono in silenzio e’:
braccia conserte o incrociate,
mani in tasca
sguardi volti a terra o……..al cielo
distratti o intenti a chiacchierare
mani dietro la schiena
e………….quel biglietto in  mano al nostro Sindaco con la scaletta delle cose da dire.
Noi cosa diciamo in questa foto? Mi parrebbe palese la rassegnazione, il disinteresse ed il timore di parlare semplicemente e chiaramente ai cittadini.  Ma chi e’ attento ai messaggi non detti puo’ correggermi perche’ tutto “parla” anche il silenzio e gli atteggiamenti.
Cordiali saluti e che il 2017 malgrado il numero, sia migliore dell’anno appena trascorso.
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