Una delegazione dell’Associazione di Volontariato Oncologico NonSiamoSoli onlus di Sanremo, composta dalla presidente Tiziana Guatta, dalla vicepresidente Noemi Angelini e dai volontari Francesco Manca e Anna Chiarello, nei giorni scorsi ha partecipato all’incontro-dibattito dal titolo “L’inclusione dei malati di cancro nel mondo produttivo: utopia o realtà?” organizzato da FAVO insieme all’intergruppo parlamentare delle malattie rare e svolto presso la sala Aldo Moro alla Camera dei Deputati a Montecitorio a Roma.
“I malati di cancro sono persone a rischio povertà – ha affermato Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO – poiché la malattia genera un aumento dei costi sociali diretti e indiretti ed una diminuzione dei redditi: la cosiddetta tossicità finanziaria del cancro. L’indagine FAVO-CENSIS del 2012 ha rivelato che il 78% dei malati oncologici, infatti, ha subito un cambiamento nel lavoro in seguito alla diagnosi: il 36,8% ha dovuto fare assenze, il 20,5% è stato costretto a lasciare l’impiego e il 10,2% si è dimesso o ha cessato l’attività (in caso di lavoratore autonomo). Il lavoro aiuta anche ad affrontare meglio la malattia e le cure antitumorali, è cruciale garantire ed implementare strumenti ed azioni che assicurino ai lavoratori malati di conciliare i tempi di cura con quelli di lavoro”. “E le attività di ritorno al lavoro – ha spiegato Giuseppe La Torre, dell’Università la Sapienza di Roma – vanno programmate nell’ambito di un processo di comunicazione complesso e continuo e spesso sono “difficili da gestire e necessitano di un supporto“. L’Italia è stato il primo paese in Europa a promulgare nel 1955 una legge sulla sicurezza del lavoro, la migliore esistente tanto che la Comunità Europea l’ha fatta sua. Purtroppo è difficile l’applicazione. “Il numero delle persone con una diagnosi di tumore (recente o passata) continua a crescere: secondo dati aggiornati dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) sono 1 milione le persone in età lavorativa con diagnosi di cancro, pari a circa il 30% di tutti i casi prevalenti – afferma Elisabetta Iannelli, Segretario Generale FAVO.
Nel 2015 oltre 300 dei 1000 nuovi casi di tumore al giorno in Italia sono stati diagnosticati a lavoratori. L’AIRTUM ha stimato 130 mila nuovi casi tra 15-64 anni, pari ad un terzo di tutte le nuove diagnosi, di cui oltre 70 mila sono donne in età attiva. L’inclusione lavorativa dei malati oncologici è pertanto un investimento sociale ed economicamente produttivo, un valore anche in termini di professionalità che va tutelato. “I contratti collettivi nazionali e forse ancor più quelli aziendali, – ha dichiarato Maurizio Del Conte dell’Università Bocconi e Presidente ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) – possono realizzare uno scambio virtuoso tutela delle assenze brevi e allungamento dei periodi di comporto per le gravi patologie.
Durante il dibattito che si è aperto al termine delle relazioni, la psicologa del lavoro e vice presidente Associazione Volontariato Oncologico NonSiamoSoli Onlus di Sanremo, Noemi Angelini, ha invitato tutti i partecipanti a riflettere sull’inserimento del concetto e della figura professionale dello “Psicologo del lavoro e delle Organizzazioni” in questo quadro di riabilitazione globale della persona, in quanto professionista preparato e pronto nel supporto, nel sostegno psicologico ai malati di cancro, e figura che può garantire un efficace impatto sociale e lavorativo delle persone, preparando e formando l’Azienda all’inserimento di chi viene colpito dal cancro che, come dobbiamo sempre ricordare, è una persona che ha vissuto il trauma di essere stata sbalzata fuori da un flusso di vita, della sua stessa vita.
In questa direzione FAVO intende approfondire il tema con l’Associazione NonSiamoSoli onlus avvalendosi proprio dell’esperienza e la collaborazione della dottoressa Angelini. Su sollecitazione di De Lorenzo, Binetti ha auspicato che il nuovo governo possa portare a termine il lavoro iniziato per i LEA per l’inclusione dei pazienti oncologici.