Nuova affermazione per la scrittrice alessandrina Silvia Vigliotti, che per la seconda volta si aggiudica il primo premio al concorso letterario “Fuori dal Cassetto“, bandito dall’associazione “Testi&testi” con il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Lecce, per racconti inediti. L’autrice, già vincitrice con il suo “Amaranto bianco” nel 2014, ha bissato il successo con il nuovo racconto “Il loto sul cuore“, con la seguente motivazione della Giuria: “Racconto di un viaggio ricco di emozioni e ricordi. Un incontro casuale di esistenze unite dalla necessità del cambiamento e dalla ricerca del senso della vita. Narrazione matura ed efficace che riesce a coinvolgere il lettore. Ottima qualità di scrittura“.
Fra le numerose affermazioni di Silvia Vigliotti, anche “Il tempo delle risposte“, recentemente pubblicato nella celebre collana de “Il Giallo Mondadori” e scritto a quattro mani con lo scrittore Gianluca D’Aquino, per il quale ha curato la grafica e la postfazione del romanzo “Pàrtagas“, presentato in Alessandria in questi giorni.
Nel racconto “Il loto sul cuore“, in prossima pubblicazione, Silvia Vigliotti narra la storia di un incontro, in una terra lontana e mistica come la Cina, fra un giovane avvocato italiano trasferitosi per lavoro a Xi’an e un talentuoso e affermato scultore romano, giunto nella stessa città con la ferma volontà di riprendersi ciò di cui è stato vilmente privato. La sua creazione più importante. Un flashback del lungo viaggio per la città dalla storia antica ed eterna fa da sfondo ai colori accesi e intensi dei sentimenti dei personaggi, trasportando il lettore nel passato dell’anziano artista. Amore, timore e desiderio di giustizia incorniciano le azioni dei protagonisti che, ignari del destino, intrecciano le loro vite fino a fonderle in una unica, delicata, meta: la ricerca di una pace profonda e duratura, che cancelli le ferite del cuore e sia capace di estendere al tempo il suo effetto. Un’amicizia nata per caso in un paese sconosciuto, dove sacro e profano danzano abbracciati, dove luce e tenebre si confondono, e dove eternità e storia si completano silenziosamente. La volontà di un giovane uomo alla ricerca di se stesso e il desiderio di uno scopo più alto al suo esistere che restituirà, forse, onore e dignità a un Artista alla fine del suo viaggio.
«Ho dedicato questo racconto al caro amico e maestro Claudio Capotondi» confida l’autrice «scultore di fama internazionale che ha vissuto realmente una storia incredibile come quella che ho raccontato, venendo derubato di una delle sue opere più grandi da mercanti d’arte senza scrupoli. Spero con questo omaggio di avergli restituito, seppure virtualmente, un po’ di giustizia».