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La Democrazia a Tortona e l’ostracismo nei confronti di chi invece vorrebbe fare del bene alla città

Direttore nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.

Qualcuno parla delle presenze extracomunitarie come se la realta’ tortonese fosse l’eccezione e non una realta’ tutta ancora in divenire a livello quantomeno europeo. A meno che non si ritenga Tortona il centro del mondo.
Il presidio del territorio e della citta’ per Tortona e’ forse il punto debole dovuto ad una probabile carenza di risorse ma questo e’ un aspetto del problema che il Sindaco e le istituzioni responsabili della sicurezza e dell’ordine pubblico debbono portare ufficialmente e con decisione sui tavoli di Prefetto e Questore.   Parlarne sui giornali non serve a nulla. Non si discute l’abnegazione ma della determinazione da parte dei responsabili nel chiedere cio’ che si ritiene, documentandolo, necessario per le comunita’ che si governano.
Altri citano i cantieri Tav come se l’alta velocita’ fosse una questione locale e non decisa a livello nazionale. Evidentemente la politica, quindi anche gli esponenti piemontesi della maggioranza di ieri e di oggi che a seconda della convenienza si fanno sentire, hanno sostenuto il progetto; nessuno escluso.  Le voci contrarie, a torto od a ragione, non hanno la consistenza politica per incidere e cio’ in democrazia significa perdere la battaglia. In democrazia naturalmente. O forse qualcuno ha dimenticato  il significato di democrazia?.
Dalla lettura del suo giornale ieri ho tratto un ultimo pensiero riguardo allo sport tortonese.
Ripartire dalla terza categoria con uno sponsor locale, che i passi li compie tenendo conto della lunghezza delle proprie gambe (non lo conosco personalmente ma ne apprezzo la concretezza), e’ stato ritenuto in citta’ come una lesa maesta’ in nome del duo blasone e la sua storia.
Ma quale blasone e storia se negli ultimi dieci anni almeno sono stati accumulati solo dei debiti? Ripartire da una situazione piu’ alla nostra portata coinvolgendo anche il territorio ed i suoi giovani, ultimo ma significativo il ragazzo citato ieri, non era forse un altro inizio?
O accumulare debiti per un decennio, centinaia di migliaia di euro o qualche milione, e’ come dice qualche sostenitore del comitato “normale”?
Cordiali saluti.
Lettera Firmata
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