Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.


Ritorno sul tema delle truffe, nelle sue molteplici forme, alle persone anziane perlopiu’.
Tempo addietro avevo espresso, a mio modesto parere naturalmente, la necessita’ di arrivare piu’ capillarmente con i suggerimenti e le precauzioni per evitare il ripetersi di questi episodi tanto gravi quanto odiosi; ormai a livello nazionale una autentica emergenza non solo per le ripercussioni economiche ma anche e spesso soprattutto per quelle  morali e psicologiche.
Ritenevo e ritengo che una forma piu’ diretta e capillare sia parlare alle persone nei luoghi ove piu’ spesso si ritrovano ed in particolare nelle chiese all’inizio od alla fine delle Sante Messe.
Leggevo oggi sul Corsera (Beppe Severgnini) che nella Diocesi di Ivrea, d’intesa con il Prefetto di Torino, in quindici chiese della diocesi i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno intrattenuto i fedeli proprio su questo argomento.
Lungi dal pensare di essermi inventato qualcosa, ho solo espresso un parere derivante dall’esperienza professionale maturata nella gestione della sicurezza, ritengo solo che affrontare un problema sociale come questo sia una ormai una necessita’ non piu’ prorogabile. Questo pur con la consapevolezza che chi e’ deputato, a tutti i livelli di responsabilita’, a gestire la sicurezza dei cittadini, non vive certo anni facili: tutt’altro.
Se ricordo bene pero’ anche ad Arquata o Serravalle si e’ fatto altrettanto.
Cordiali saluti
Lettera Firmata