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Nelle scuole dianesi un’ora alla settimana si potrebbe insegnare l’empatia per avere adulti più felici


Nelle scuole dianesi un’ora alla settimana si potrebbe insegnare l’empatia per avere adulti più felici. La proposta arriva dal nord Europa ed è condivisa da alcune esperti locali, fra cui la psicologa Monica Rebuffo di Diano Marina.

In gergo si chiama “Klassens tid” ed è una disciplina grazie alla quale i bambini imparano ad ascoltare gli altri, a trattare i problemi da tutte le angolazioni ed a maturare un forte spirito di gruppo. Il tutto mentre mangiano una torta fatta con le loro mani.

“L’empatia – dice Carlotta Balena – è la capacità di immedesimarsi nello stato d’animo dell’altro, di “mettersi nei suoi panni”. E’ un’abilità cruciale tra le persone, soprattutto nei rapporti di lavoro e di coppia. Si dovrebbe imparare ad essere empatici da piccoli: alcuni, però, pensano che i bambini stiano perdendo questa capacità, con il risultato che saranno meno felici da adulti.”

“I bambini hanno bisogno di stimoli – aggiunge la psicologa Monica Rebuffo di Diano Marina  –  ma anche di assenza di stimoli. Perché per crescere bisogna saper fare un po’ di tutto …. bisogna saper fare, ma anche sapersi annoiare!! Paradossalmente, anche la noia e i tempi vuoti sono uno stimolo e un allenamento alla frustrazione.”

Sempre più numerosi, infatti, sono  i ragazzi e bambini, dalla vita apparentemente normale, che si presentano al Pronto Soccorso con un disagio psichico che nasconde un grande dolore: iperstimolati, addestrati a primeggiare, incapaci di trovare la forza di reagire ad una delusione.”

 

COME FUNZIONA IL PROGETTO

Si svolge così: i bambini parlano tra di loro dei loro problemi individuali o di gruppo. Se qualcuno ha un problema che non riesce a risolvere da solo (pensiamo agli episodi di bullismo), quest’ora è il suo momento per raccogliere la solidarietà degli altri, farsi coraggio attraverso il loro ascolto e imparare giorno dopo giorno l’importanza del rispetto reciproco. Dopo aver ascoltato, i ragazzi trattano il problema sotto ogni angolazione e cercare di trovare una soluzione.

Chi parla non è intimorito perché si sente parte di una comunità, non è solo.

La creazione di un ambiente accogliente dove tutti si sentano a proprio agio è cruciale in quest’ora: solo così i bambini possono sentirsi liberi di esprimersi e anche liberi di pensare, per riuscire a vedere ogni cosa sotto la corretta luce. Durante la Klassens Tid i bambini mangiano una torta mentre ascoltano gli altri parlare, che hanno preparato loro stessi (qui la ricetta). Questo aumenta l’atmosfera di “famigliarità” nell’aula. L’ora di classe si svolge in Danimarca dal 1870 e negli anni ’90 è stata codificata nel curriculum nazionale. Non serve solo ai bambini ma anche agli insegnanti che, ascoltando i bisogni dei loro alunni riescono a creare un ambiente di apprendimento più inclusivo e accogliente.

L’empatia si insegna

“Misurare quanto la “lezione di empatia” sarà effettiva da adulti – conclude Carlotta Balena – è sicuramente difficile. Il fatto che i danesi siano tra i cittadini più felici al mondo è dovuto a molti fattori: alto reddito, società egualitaria, welfare eccellente tra sanità, istruzione e ammortizzatori sociali. Eppure in questo scenario la Klassens Tid continua a essere praticata: i cittadini danesi, dunque, non solo ne riconoscono l’importanza, ma pensano che l’empatia non sia affatto una caratteristica naturale con cui si nasce oppure no, ma piuttosto una competenza che può essere appresa e che deve essere insegnata. I bambini hanno bisogno di praticare l’empatia allo stesso modo di come si esercitano nella matematica o in uno sport.”

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