Nel primo pomeriggio del 27 ottobre, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Alessandria hanno tratto in arrestato due cittadini rumeni BUT OSCAR ALEXANDRU e ACHIRI GOGU DANIEL, rispettivamente di 33 e 34 anni, il primo già noto alle forze dell’ordine mentre il secondo senza fissa dimora.
A seguito dell’allarme scattato presso il capannone industriale, attualmente in disuso, dell’ex-calzaturificio “Alexandria” sito nella zona industriale, la pattuglia inviata sul posto adottava tutte le precauzioni necessarie per sorprendere eventuali ladri tra cui quella di entrare da un ingresso secondario. L’idea si rivelava premiante poiché i militari riuscivano a sorprendere i due rumeni mentre erano ancora intenti a sfilare alcuni cavi di rame dall’impianto elettrico. Nonostante i Carabinieri intimassero loro di fermarsi, i due malfattori tentavano la fuga, tra l’altro, lanciando contro di loro una manichetta antincendio che veniva fortunatamente schivata dagli operanti.
Usciti dal capannone, i due salivano a bordo di un furgone, con cui proseguivano la fuga, prontamente inseguiti dalla pattuglia che nel frattempo era risalita sul mezzo di servizio. Nonostante alcune manovre spericolate, i fuggitivi venivano raggiunti e bloccati in via del Lavoro, mentre stavano per imboccare la tangenziale.
Fatti scendere immediatamente dal mezzo, i due venivano immobilizzati e successivamente condotti in caserma. L’ulteriore sopralluogo all’interno del capannone industriale e la perquisizione del furgone con il quale i due avevano tentato la fuga, consentivano di individuare il punto in cui era stata commessa l’infrazione di una finestra per introdursi nel capannone e di rinvenire tutto il materiale di rame, del peso di circa 400 chili, che i due avevano nel frattempo strappato dalle linee produttive dell’ex calzaturificio, distruggendo l’intero impianto elettrico del capannone.
Il furgone veniva sequestrato e i due rumeni, dapprima accompagnati in caserma per le formalità di rito, dichiarati in arresto venivano successivamente tradotti presso il carcere “Cantiello e Gaeta” di Alessandria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che dovrà valutare, tra l’altro, se essi si siano resi responsabili del tentato furto aggravato ovvero del reato di rapina impropria, avendo tentato di assicurarsi la fuga scagliando la manichetta antincendio contro i Carabinieri