Nel tardo pomeriggio di mercoledì, a Vignale Monferrato, a conclusione di un breve inseguimento stradale i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Alessandria hanno bloccato e tratto in arresto MARANTA Salvatore, 24enne già noto alle Forze dell’Ordine e D’ADDIO Umberto, 23enne incensurato, entrambi residenti in Campania, che poco prima erano fuggiti a bordo di un’auto dopo aver commesso una truffa ai danni di una vedova 80enne di Fubine.
I due truffatori in trasferta dal capoluogo campano erano stati notati aggirarsi a bordo di un’auto nelle vie del paese. I loro movimenti hanno attirato l’attenzione dei Carabinieri del predetto Reparto che, in abiti civili, erano impegnati a presidiare alcune aree del casalese in un peculiare servizio finalizzato alla repressione dei reati contro il patrimonio.
L’occhio esperto dei militari è stato immediatamente attratto dalle manovre maldestre dei due, che dopo aver percorso alcune strade come se non avessero una destinazione precisa, sono stati visti parcheggiare nei pressi di un’abitazione di via Aldo Porro.
Mentre il conducente rimaneva all’interno del mezzo il passeggero, un giovane dall’aria distinta e ben vestito, si recava all’interno di un’abitazione dalla quale usciva diversi minuti dopo risalendo trafelato in auto e questa si allontanava velocemente in direzione di Vignale. Nel frattempo gli stessi militari notavano uscire dallo stesso edificio un’altra persona che cercava di inseguire a piedi l’auto senza riuscire a raggiungerla.
Postisi immediatamente al suo inseguimento senza mai perderla di vista, i Carabinieri riuscivano a raggiungere in breve la Lancia Y con i due giovani a bordo che, stretti un morsa, erano costretti a fermarsi. Immediati accertamenti e riscontri investigativi consentivano in breve agli operanti di identificare i due soggetti, uno dei quali, risultato poi D’ADDIO Umberto, poco prima si era presentato a casa della anziana signora abitante in via Porro di Fubine ove, spacciandosi per avvocato e paventando un imminente pericolo giudiziario per il figlio, aveva indotto la donna a consegnargli, dopo averli pesati, tutti i gioielli e monili d’oro che teneva in casa, rassicurandola che sarebbero stati subito impegnati presso un compro oro talché il denaro ricavato avrebbe potuto essere utilizzato per risolvere la delicata vicenda riguardante suo figlio ed evitare che questi finisse addirittura in carcere.
Il figlio della donna, quello vero, rientrato in casa della madre proprio mentre D’ADDIO usciva, aveva cercato invano di fermarlo, dando tuttavia l’allarme al 112 e, successivamente, riconoscendo anch’egli, come l’anziana madre, con assoluta certezza il truffatore.
I due malfattori, condotti in serata presso il Comando Provinciale di Alessandria e rinchiusi momentaneamente in camera di sicurezza, il giorno successivo venivano tradotti dinanzi all’Autorità Giudiziaria di Vercelli che, convalidato l’arresto ed in attesa del processo, disponeva che i due fossero sottoposti alla misura coercitiva dell’obbligo di dimora nel capoluogo campano.
Nel frattempo la refurtiva, rinvenuta all’interno della valigetta con la quale D’ADDIO era stato visto entrare e uscire dalla casa, interamente recuperata è stata restituita alla rinfrancata signora, risultata, tra l’altro, vedova di un militare dell’Arma dei Carabinieri.
L’accaduto evidenzia ancora una volta, in un contesto quale quello delle c.d. truffe in danno di anziani – le cui conseguenze per le vittime dei reati vanno oltre al depauperamento delle risorse economiche incidendo in modo rilevante anche sulla vita sociale e sul mondo di relazioni degli anziani – l’importanza e la necessità di informare per prevenire. Prevenzione che si realizza con lo strumento di un’informazione attenta e capillare dei cittadini non solo anziani in modo da costruire e alimentare un vero e proprio sistema di autodifesa che renda più incisiva ed efficace anche l’azione delle Forze dell’Ordine