Nel tardo pomeriggio di sabato i Carabinieri della Stazione di Alessandria Cristo hanno tratto in arresto, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, M. M. e N. M., entrambi 28enni di nazionalità marocchina, uno dei quali già noto alle Forze dell’Ordine anche perché resosi responsabile del reato di resistenza a pubblico ufficiale.
I militari, da tempo impegnati in una serie di servizi volti a reprimere lo spaccio di droghe nel capoluogo, nel transitare in via Legnano hanno notato uno dei due giovani nordafricani che, uscito velocemente da un cancello di accesso di un cortile condominiale, cercava rapidamente di allontanarsi, con fare circospetto, verso i vicini giardini. L’atteggiamento eccessivamente guardingo dell’uomo, apparso del tutto fuori contesto, induceva i militari a raggiungerlo e a fermarlo. Identificato, il marocchino veniva sottoposto a perquisizione personale, che consentiva di rinvenire in suo possesso, suddivisi in più frammenti nascosti in tasche diverse, ben 61 grammi di “hashish”.
Tenuto conto delle circostanze del rinvenimento, i Carabinieri decidevano di estendere nell’immediatezza la perquisizione all’abitazione dell’edificio di via Legnano dal quale era stato visto uscire. Pertanto, avuta indicazione dall’interessato dell’appartamento ove questi ammetteva di essere domiciliato e richiesto il supporto di altri colleghi, coadiuvati da altre tre pattuglie fatte concentrare sul posto dalla locale Centrale Operativa, i militari raggiungevano il primo piano dell’edificio e facevano irruzione nell’appartamento. Saturati immediatamente i vari ambienti e bloccato sul letto un connazionale, gli operanti avevano modo di rinvenire altri “panetti” di analoga sostanza stupefacente del peso complessivo di ben 280 grammi.
Inoltre, nelle tasche del secondo uomo e in un marsupio nascosto in casa, venivano trovati oltre mille euro in banconote di piccolo taglio che, ritenuti provento dell’attività di spaccio dei due, venivano anch’essi posti sotto sequestro.
Durante le operazioni di accompagnamento in caserma, il secondo uomo provava ad opporsi ai militari nel tentativo di darsi alla fuga ma ogni sua velleità veniva interrotta sul nascere.
Entrambi i cittadini marocchini, dichiarati in arresto, espletate le formalità di rito venivano successivamente accompagnati presso il carcere alessandrino Cantiello e Gaeta.