Il Direttore Generale Fulvio Moirano ha deciso di accettare la proposta della Regione Sardegna, dove prenderà servizio a partire dal 17 ottobre alla guida dell’Azienda sanitaria unica. La decisione del dottor Moirano è dettata esclusivamente dal fatto che nel prossimo anno, in base alle normative nazionali, sarebbe dovuto andare in pensione: dal momento che tali norme non valgono per i Direttori Generali delle aziende sanitarie, e desiderando proseguire la propria esperienza in ambito sanitario, il dottor Moirano ha optato per la proposta giunta dalla Regione Sardegna.
Sulla vicenda è intervenuta l’onorevole Cristina Bargero:
“La riorganizzazione della sanità piemontese, processo necessario per garantire le migliori cure ai cittadini – dice Cristina Bergero – ha subito un’accelerazione legata alla necessità di uscire dal piano di rientro, ereditato dalle amministrazioni precedenti. Tale accelerazione tuttavia ha portato alcuni disagi nei territori e sollevato critiche, sia da parte dei cittadini sia degli operatori della sanità, di cui spesso si sono fatti interpreti gli amministratori locali. Ciò è stato dovuto anche alla carenza di un adeguato dialogo preventivo e di una condivisione del processo di riorganizzazione che ha portato lo stesso da essere subito come calato dall’alto e impermeabile a osservazioni e proposte di cui, forse, avrebbe potuto giovarsi.”
“Siamo consapevoli della complessa situazione ereditata dal passato e degli obblighi imposti dal piano di rientro con un cambio di passo, spesso gravato di pesanti sacrifici – aggiunge Cristina Bargero – ma proprio per questo una più ampia condivisione con i territori, incominciando da quelli che si trovano in condizioni periferiche e/o disagiate, avrebbe condotto a risultati migliori e ridotto i conflitti. Un atteggiamento che riteniamo debba essere perseguito con decisione per quanto attiene all’altro non meno importante aspetto della riforma, ovvero quella della rete territoriale dei servizi e in ogni altro provvedimento, compreso il rapporto con la Asl e le Aso e le sue ricadute sui cittadini. La salute, diritto costituzionalmente garantito, è un valore primario per il centro-sinistra e crediamo che anche in momenti delicati e difficili come quelli che a affrontato e ancora affronta la Regione nell’ambito della sanità, anche l’approccio con gli operatori del settore,i cittadini e i loro rappresentanti debba connotarsi come differente e migliore rispetto ad altri. Premesso con chiarezza che la scelta del nuovo direttore regionale della Sanità spetta alla giunta e al suo presidente e che i partiti debbono restarne fuori, riteniamo indispensabile che tra i criteri che condurranno alla scelta vi sia anche la disponibilità e la capacità di garantire e perseguire quel dialogo necessario coi territori, coinvolgendo istituzioni ed operatori del settore. Dialogo e condivisione di cui la Regione dovrà essere motore e garante. ”