Individuati dalla Regione Liguria i comuni dove verranno installati i pluviometri per il monitoraggio delle zone a rischio idrogeologico. In programma anche un bando per aiutare i comuni più a rischio a predisporre piani di emergenza

Sono 92 i comuni liguri individuati dalla Giunta regionale a cui verranno consegnati circa 100 pluviometri per il monitoraggio delle zone a rischio idrogeologico. Lo comunica l’assessore alla Protezione civile della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone. Un investimento del valore di 300mila euro a favore degli enti locali che comprende anche piani di formazione attraverso il gruppo di lavoro nazionale della Fondazione CIMA per aiutare le Amministrazioni locali a difendersi al meglio dalle emergenze idrogeologiche. “La Regione Liguria, insieme alla Fondazione CIMA – spiega l’assessore Giampedrone – ha deciso di dotare di pluviometri quei Comuni che ne erano sprovvisti, con l’obiettivo di compiere un deciso passo avanti nel campo del monitoraggio territoriale e garantire una più efficace distribuzione strumentale sul territorio regionale. I comuni individuati dovranno occuparsi solo del montaggio del pluviometro”.

In Provincia di Imperia i comuni sono 26: Aquila d’Arroscia, Armo, Aurigo, Badalucco, Bajardo, Borghetto d’Arroscia, Camporosso, Castellaro, Chiusanico, Cosio d’Arroscia, Costarainera, Diano San Pietro, Isolabona, Lucinasco, Mendatica, Molini di Triora, Olivetta San Michele, Perinaldo, Pietrabruna, Prelà, Rezzo, Taggia, Terzorio, Vallebona, Vessalico, Villa Faraldi.

Non per caso l’iniziativa cade alla fine dell’estate in un momento in cui il rischio idrologico aumenta e maggiore è la necessità del territorio di attrezzarsi. A questo proposito, per sostenere i comuni che devono ancora predisporre i nuovi piani di emergenza, la Regione Liguria, con il supporto della Fondazione CIMA, farà partire lunedì prossimo un bando per invitare i 235 comuni liguri a partecipare, segnalando le loro esigenze. “Sulla base delle richieste che arriveranno – conclude l’assessore Giampedrone – verranno selezionati i comuni più a rischio che hanno la necessità di predisporre piani di emergenza,ma non hanno il personale tecnico, in modo da affiancarli nelle operazioni di monitoraggio del territorio”.