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La storia di un giovane accerchiato fuori dalla discoteca: scappa in auto ma la vicenda si aggrava e in cinque finiscono nei guai

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo, al termine di un’indagine, hanno denunciato per danneggiamento aggravato e getto pericoloso di cose sei giovani, un cittadino marocchino di 19 anni e cinque cittadini italiani, albanesi e tunisini 16enni, quattro di loro con precedenti di polizia a carico. Il 19enne veniva anche denunciato per lesioni personali. I militari della Stazione Cristo intervenivano poco dopo le 04.00 di domenica 28 agosto all’esterno di una discoteca sita alla periferia della città perché delle persone avevano lanciato degli oggetti su un’auto in transito. Sul posto i militari trovavano la vittima, un 20enne, che riferiva ai militari quanto successo nel corso della serata.

Il 20enne era stato in discoteca insieme a due amici e, mentre da solo si era recato nei bagni del locale, all’uscita aveva una discussione per motivi banali con due giovani di origini nordafricane e un albanese. La discussione terminava quando il giovane si allontanava e non dava peso alla cosa, ma quando usciva dal locale e saliva in macchina, la sua auto veniva circondata da 15/20 giovani. L’albanese incontrato nel bagno lo insultava più volte, mentre uno dei due nordafricani, il 19enne, gli lanciava una bottiglietta d’acqua in faccia ferendolo allo zigomo, mentre gli altri giovani prendevano a calci la macchina e la graffiavano in più parti della carrozzeria. Il 20enne, che era alla guida, partiva velocemente ma si vedeva costretto a ritornare nel parcheggio della discoteca alcuni minuti dopo per recuperare uno dei suoi amici che era rimasto sul posto perché si era attardato nel locale. La vittima e i due amici ripartivano ma alcune centinaia di metri dopo, in un tratto di strada dove il marciapiede sovrasta la sede stradale, vedevano il gruppo di ragazzi con cui avevano avuto in precedenza la discussione che lanciavano sull’auto della pietre e una spranga metallica, danneggiando il parabrezza, il cofano, il parafango e il paraurti del veicolo. Il giovane quindi, dopo l’arrivo dei carabinieri sul posto, raccontava quanto accaduto e si portava in ospedale dove veniva curato con due giorni di prognosi per la ferita provocata dalla bottiglietta lanciatagli in faccia.

Il pomeriggio stesso il 20enne si recava nella caserma del Cristo e, dopo la denuncia, osservava con attenzione dei fascicoli fotografici contenenti le foto di molti minorenni già autori di reati contro la persona e contro il patrimonio. Riconosceva subito il giovane albanese che lo aveva affrontato fuori dai servizi igienici e che aveva circondato, con gli altri, la sua auto. Inoltre, riconosceva il 19enne marocchino con cui aveva avuto la discussione in bagno, che fuori dalla discoteca gli aveva lanciato la bottiglietta d’acqua in faccia e che lungo la strada aveva lanciato le pietre e la spranga sulla sua auto. Venivano così sentiti come testimoni i due amici della vittima i quali, tra le foto, riconoscevano senza dubbio altri quattro giovani che avevano lanciato, dal marciapiede, le pietre e la spranga sull’auto.

Tale circostanza coincideva col fatto che, poco l’intervento della pattuglia dei carabinieri nel corso di quella notte, i militari fermavano alcune centinaia di metri dopo proprio questi quattro giovani, a conferma quindi che loro erano in zona nel momento in cui era accaduto l’episodio. Al termine di tali accertamenti, i sei giovani identificati venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria ordinaria e minorile per quanto commesso.

Carabinieri di Alessandria 


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