“Intendiamo dire di no ad un Senato che, come concepito dalla riforma costituzionale, diventerà un Senato di nominati e ad una riforma che porterà seri problemi alla democrazia italiana”: con queste parole l’Avvocato Alfonso Mattarazzo ha spiegato perchè, a Novi, il 4 luglio si è costituito il Comitato per il No al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Presidente del Consiglio Renzi recentemente approvata dal Parlamento. Al Comitato hanno aderito esponenti di tutte le forze politiche del centro destra di Novi, da quelle più grandi a quelle meno grandi: Oscar Poletto, Pietro Sisti, Andrea Sisti, Dario Ubaldeschi, Nadia Comunian, Dario Grassi, Enzo Baiardi, Giorgio Capeto, Francesco Carboni, Angelo Carrosio, Costanzo Cuccuru, Enrico Gualco, Gianfranco Ludovici, Libero Pica, Claudio Ricci, Giuseppe Rapisarda e Francesco Sofio. Il luogo, il Caffè Teatro di Via Girardengo. Presidente l’Avvocato Alfonso Mattarazzo.
“Che la Costituzione varata nel 1948-è stato affermato-debba essere modificata in alcuni suoi aspetti è innegabile ma non da una maggioranza che è tale grazie a persone che passano da una parte all’altra. In quanto alle legge di riforma costituzionale presenta diversi aspetti che lasciano parecchi dubbi. Ad esempio, il Senato: sarà composto da 100 membri ma di questi 74 consiglieri regionali, 21 Sindaci di Comuni, 5 Senatori a vita. Persone che quindi non saranno elette dal popolo. C’è quindi un problema di democrazia di fondo.”
Ma sono molti gli aspetti controversi. “E’ passato sotto silenzio, praticamente inosservato-è stato fatto notare-che per le proposte di iniziativa popolare ci vorranno 150.000 firme al posto delle 50.000 attuali. E con la nuova legge elettorale, l’Italicum, si darà il potere ad un singolo partito mentre il premio lo si deve dare alla coalizione.” Il Comitato ha anche una veste propositiva ed in questa chiede che sia ripristinato il vincolo di mandato dei parlamentari. “I deputati devono tornare ad essere il punto di riferimento del Collegio e non si può eleggere, per esempio, una persona di Novi in un collegio di Torino.” Tornando alla riforma costituzionale altre questioni sono sul tappeto: i poteri del Presidente del Consiglio e del Presidente della Repubblica, ad esempio. E, poi, un affondo: “La Costituzione del 1948 fu frutto di compromessi ma alla sua stesura parteciparono esponenti di tutte le forze politiche e c’erano persone insigni come ad esempio De Gasperi, Spadolini, Nenni. La riforma costituzionale di Renzi è stata invece approvata a colpi di maggioranza, facendo leva sui transfughi di altri partiti, senza un dialogo vero con la società civile e con le altre forze politiche, anche quelle della minoranza dello stesso Partito Democratico.” Resta da spiegare alla gente che andrà a votare i motivi del no al referendum costituzionale ed allo scopo, nel mese di luglio, si terranno dei banchetti al giovedì ed al sabato, ad esclusione del 9 luglio, in Via Girardengo all’angolo della Banca Popolare di Novara. “E, poi, a settembre organizzeremo un dibattito pubblico con una persona autorevole.” Ma il Comitato per il No non ha un significato ristretto al referendum ma è, come viene sottolineato, una prova per costituire uno schieramento alternativo alla maggioranza consiliare che regge la città e che punti alle elezioni amministrative che, a Novi, si terranno nel 2019.
Maurizio Priano