Giovedì 14 luglio, nella Sala Consiliare del Comune di Casale Monferrato, l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente Cristina Fava, i Sindaci del territorio oltre che ASL AL e Parco Fluviale del Po e dell’Orba, hanno incontrato la nuova referente del progetto di lotta alle zanzare per l’anno 2016, ai sensi della L.R. 75/95, la dottoressa Maddalena Vietti Niclot, con lo scopo di fare il punto sulle attività attualmente in corso e, contestualmente, avviare i lavori in vista della redazione del progetto per il prossimo anno.

 

Con la campagna di lotta 2016, entrata nel pieno delle attività a giugno, gli sforzi del personale incaricato e le risorse economiche si concentrano sul contenimento delle specie di zanzare urbane più problematiche dal punto di vista sanitario, con particolare riguardo al contenimento di zanzara tigre (conosciuta con il nome scientifico di Aedes Albopictus). Zanzara tigre è una specie molto molesta introdotta in Italia a partire dal 1990 e radicata ormai anche sul nostro territorio da alcuni anni.

 

Da giugno sono in corso le attività ormai consolidate negli anni, che vertono sui trattamenti larvali delle caditoie e dei focolai urbani oltre che sul monitoraggio delle specie presenti sul territorio attraverso una rete di oltre 40 trappole attivate ad anidride carbonica e oltre un centinaio di ovi-trappole per il controllo di zanzara tigre.

Alle suddette attività, da quest’anno si stanno introducendo nuove prassi, come i contatti diretti e più frequenti con le Amministrazioni al fine di informare sulle attività svolte sui singoli territori e raccogliere richieste e segnalazioni, un maggior coinvolgimento dei cittadini, nonché la disponibilità ad organizzare incontri dedicati a fasce specifiche della popolazione, al fine di educare e sensibilizzare sul tema.

Il problema zanzare è un problema globale e come tale va affrontato; Enti locali e cittadini devono lavorare in sinergia attuando attività di lotta ai vettori (zanzare ndr) che devono diventare sempre più di carattere ordinario allo scopo di mantenere il più basso possibile il livello di infestazione”, afferma Vietti, “il risultato, il vero salto di qualità nella lotta alle zanzare, lo si raggiunge solo con la coesione dei territori nell’attuare progetti di ampia scala, con un approccio così detto “dall’alto”, unito al forte coinvolgimento della popolazione nel suo ruolo attivo per mantenere disinfestati gli spazi di pertinenza privati”.

La dott.ssa Vietti ha inoltre confermato l’apertura verso il confronto con altre realtà non solo piemontesi, al fine di instaurare collaborazioni con altri Comuni e Regioni.

Reputo fondamentale il raffronto con progetti analoghi sia nazionali che internazionali e con le loro strutture attuative. Negli ultimi anni le condizioni climatiche hanno favorito la diffusione dei vettori; gli inverni miti permettono alle uova e agli adulti di alcune specie di svernare ed estati calde e scarsamente siccitose ne favoriscono la proliferazione. Parallelamente la naturale predisposizione agli scambi commerciali e al movimento delle persone, espone il territorio all’ingresso di nuovi vettori. L’unione delle forze attraverso confronti e collaborazioni per affinare sempre di più i metodi di controllo e di lotta è il modo migliore, oltre quello di gran lunga più economico, per ridurre il rischio di diffusione delle malattie che le zanzare possono veicolare”.

 

Negli ultimi anni le specie invasive, soprattutto zanzare, hanno avuto un’impennata, tanto da richiedere un regolamento europeo (reg. 1143/2014 sulla prevenzione e la gestione delle specie aliene invasive). Ma se su larga scala è l’Unione Europea a sancire regole per la prevenzione, il nostro territorio non si fa trovare impreparato; il casalese aderisce ai programmi di controllo alle zanzare dalla nascita della L.R. 75/95, anzi ne promuove l’attuazione grazie alla proposta del consigliere regionale, il compianto Paolo Ferraris . Grazie a questa storicità, si dispone di una profonda conoscenza del territorio, delle sue criticità, si può contare su tecnici specializzati e dalla lunga esperienza oltre che su maestranze qualificate. Tutti impegnati in modo sinergico nel contrastare e controllare le infestazioni di zanzare.

 

Naturalmente nel corso della riunione si è parlato anche dell’importanza della lotta in risaia per il contrasto in particolare delle zanzare della specie Ochlerotatus caspius. Si tratta di problemi analoghi ma di approcci di lotta diversificati; zanzara tigre si sviluppa in contesti urbani mentre le zanzare così dette “di risaia” prediligono le aree umide agricole.

Per il contenimento di queste diverse specie sono richiesti metodi completamente diversi: per il contrasto di zanzara tigre si opera nei contesti urbani con la disinfestazione di piccoli ristagni d’acqua, per contenere le zanzare di risaia si deve operare con trattamenti antilarvali su più larga scala.

 

Per quanto riguarda la lotta in risaia”, sottolinea l’Assessore alla Tutela dell’Ambiente Cristina Fava, “è importante sollecitare la Regione in maniera compatta affinchè riprenda i finanziamenti del progetto. Alcune sperimentazioni in corso anche in questi mesi, tuttavia, evidenziano il perdurare dell’attenzione sul problema, sperando che possano portare a risultati incoraggianti in termini di maggiore economicità ed efficacia dei progetti di monitoraggio e di lotta”.

 

È fondamentale” – conclude l’assessore – “strutturarci sin da ora compatti e uniti in vista dei progetti per il prossimo anno. Questi primi passi mostrano chiaramente la volontà di dare un nuovo corso al progetto, che quest’anno, con la partecipazione di ben 39 Comuni, è il più grande di tutto il Piemonte ”.