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Due marocchini ubriachi si rifiutano di uscire da un bar di Alessandria e finiscono nei guai


I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per minacce aggravate, porto di oggetti atti ad offendere e violazione delle norme sull’immigrazione due cittadini marocchini di 31 e 20 anni, pluripregiudicati e clandestini sul territorio nazionale. Alle 23.00 del 17 luglio i militari intervenivano in un locale di via Milano nei pressi di piazza Santo Stefano perché due stranieri avevano avuto una violenta lite con i proprietari dell’attività. Arrivate sul posto, le tre pattuglie fermavano in piazza Santo Stefano i due marocchini, indicati come coloro che poco prima erano entrati in un locale pubblico e avevano comprato delle birre, fermandosi anche a mangiare.

Però i due, palesemente ubriachi per avere bevuto numerose birre che avevano acquistato, volevano ancora restare nel locale a mangiare e bere nonostante i titolari stessero chiudendo e li avessero invitati più volte ad uscire. I due marocchini si rifiutavano di uscire e insistevano nelle richieste di avere altro cibo, spintonando uno dei proprietari del locale. Alla nuova risposta negativa, uno dei due marocchini spaccava contro il bancone una delle bottiglie di birra che aveva comprato in precedenza e minacciava i due titolari del locale che però, senza farsi intimorire, riuscivano ad allontanare i due marocchini dal loro esercizio commerciale e a chiamare il 112.

Poco dopo giungevano sul posto le gazzelle dei carabinieri che bloccavano i marocchini nei pressi di piazza Santo Stefano. Uno dei due marocchini aveva anche un piccolo taglio sulla tempia che probabilmente si era procurato mentre brandiva in maniera agitata la bottiglia, visto anche che era completamente ubriaco. La bottiglia rotta veniva recuperata e sequestrata mentre i due marocchini, alla richiesta di esibire il permesso di soggiorno ne erano sprovvisti perché clandestini sul territorio nazionale. Dopo le cure del personale del 118 per la piccola ferita riportata da uno dei due, entrambi, già ben conosciuti per i loro trascorsi giudiziari, venivano accompagnati in caserma dove venivano denunciati per i reati commessi.

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